Gli esseri umani rappresentano un livello superiore della struttura del creato, sono esseri consapevoli dotati d’intelligenza, coscienza e ragione, sono liberi e nei limiti delle loro capacità, si costruiscono da sé successi ed insuccessi, determinano il loro destino mediante decisioni personali. Lungi dall’essere perfetti gli esseri umani sono sottoposti a limiti fisici quali: debolezza, sensibilità al dolore, brevità della vita. Si deve tuttavia riconoscere che il limite umano è più sul piano morale che su quello fisico. Gli esseri umani non sono soltanto fragili, essi sono portati ad infrangere la morale ed il loro egoismo genera il male.
Pensiero, libertà, limiti fisici e limiti
morali interagiscono incessantemente e determinano la vita dei singoli, in
senso lato generano la storia. Questo processo vitale spazia dal bene al male,
dal buono al cattivo, dal giusto all’ingiusto, la storia dell’umanità é
caratterizzati da episodi di grande miseria e di divina grandezza.
Dal libro Le Religioni del Mondo di Huston
Smith la citazione:
“Nella
natura umana, colpisce come caratteristica saliente il fatto che senza chiudere
gli occhi di fronte alla propria fragilità essa affermò la sua inesprimibile grandezza. Siamo una
miscela di polvere e di divinità“.
L’essere umano può vivere nel peccato e nella
miseria morale, oppure può praticare il
bene e vivere una vita santa. Seguendo il proprio egoismo ci si perde nel buio,
per tendere verso la luce si ha a disposizione la ragione e l’amore. Alla fine
della sua breve esistenza ognuno dovrà chiedersi qual è stato il suo contributo
nel mondo, se è riuscito ad incrementare il valore della sua vita verso valori
più alti, oppure se si è perduto nel peccato. Nessuno combatte da solo, ci è
stata data una grande guida, Gesù Cristo che ci ha insegnato l’amore.
La religione cattolica, partendo dai limiti
morali della natura umana ha introdotto il dogma del peccato originale come
verità fondamentale della fede. Il dogma
è stato ereditato da Sant’Agostino che parla dell’umanità come di una
“massa dannata”. Secondo la Chiesa,
l’uomo da solo non può liberarsi dal peccato, ma è necessaria l’iniziativa
divina, cioè la Grazia.
Peccato originale, liberazione dal peccato
tramite la Grazia? Questi concetti professati come verità dal cristianesimo non
riescono, a mio avviso, ad arrivare all’anima degli esseri umani perché trovano
sulla loro strada la mente pensante e razionale. L’essere umano, debole,
limitato, sottoposto a mille avversità, quando riesce a vincere una battaglia
contro il male, non può essere privato del merito di essersi liberato dal
proprio egoismo ed essersi schierato dalla parte del bene.
Da l’Ascetica di Nikos Kazantzakis la
citazione:
“Sono una creatura effimera, debole, fatta
di fango e sogni. Ma dentro di me sento vorticare tutte le potenze
dell’Universo […] noi usciamo da un Caos onnipotente, da un denso abisso di
luce e di tenebre. E noi tutti combattiamo in questo fugace passaggio della
nostra vita individuale per mettere in ordine il caos in noi, per purificare
l’abisso, per uscire dai nostri corpi quanta più tenebra possiamo e tramutarla
in luce”.
Vivere ed
attendere la Grazia? No, è più consono alla natura umana vivere
responsabilmente, mobilitare
incessantemente le proprie forze per combattere l’egoismo che è in noi, cercare
sempre di fare il bene per lasciare su questo mondo una traccia del nostro
passaggio, una scintilla di luce.
Così facendo la
Grazia verrà!
Sandro