Giuseppe Orsi presidente della Finmeccanica è
stato arrestato ed è detenuto in carcere con l’accusa di aver pagato delle
tangenti per la vendita di elicotteri Augusta all’India. Dopo lo scandalo, l’India
ha deciso di sospendere la fornitura.
La magistratura ha fatto il suo corso, spero che
non si sia sbagliata e che non sia stata troppo solerte nel denunciare i fatti e
agire in conseguenza. A prescindere da tutti i fatti e da tutte le colpe, che
sono da dimostrare, c’è però un fatto che in questa vicenda è sicuro: la
perdita di un importante contratto e il danno d’immagine per la Finmeccanica il
cui presidente è in galera! Si tratta di un’azienda che in Italia da lavoro a
39.000 dipendenti ed è player mondiale nei settori nell’Aerospazio,
Difesa e Sicurezza.
Chiunque abbia avuto a che fare con la vendita
di prodotti ad alta tecnologia in determinati paesi sa che senza tangenti non
si vende niente. Questa è la realtà, inutile ignorarla altrimenti è meglio chiudere
i battenti e starsene a casa.
Quanto successo è sintomatico per il sistema
Italia. Chi non ha niente da perdere e non è sensibile al bene comune, si scandalizza,
si erge a paladino della morale, dei diritti e della legge. I mass media
amplificano i fatti, creano i colpevoli, i magistrati sono liberi d’indagare e
denunciare, senza rischio se sbagliano!
Se un imprenditore cerca di ottenere un
contratto in determinati paesi pagando le mazzette, perché è costretto a pagarle, questa persona che crea lavoro rischia
la galera, la sua ditta, la chiusura. Il sistema è assurdo e manca di
pragmatismo. L’Italia non si può permettere di perdere contratti milionari e
danneggiare le sue industrie migliori.
In Europa nessun paese è così stupido da
andare contro i propri interessi quando la necessità di determinati compromessi
è evidente.
Dal carcere di Busto Arsizio, dove è stato
condotto all’alba di due giorni fa, Giuseppe Orsi si è così espresso al suo
legale:
«Affronto
questa prova sofferta ma con il conforto che i giudici capiranno che ho solo
portato avanti un'attività per il bene dell'azienda».
Per il resto, non ha chiesto particolari
sistemazioni di favore ai secondini, accettando l’alloggio da detenuto comune.
Di questa vicenda non si conosce ancora la
verità, ma si riconosce ancora una volta la particolare attitudine
all’autolesionismo degli italiani. Si riconosce anche la demagogia di determinati
personaggi investiti di alte cariche pubbliche che parlano di giustizia e di
morale a livello puramente teorico, avulso dalla realtà.
Il presidente dell'Anm, Rodolfo Sabelli in
merito alla vicenda ha detto:
« La corruzione internazionale non è una
condotta eticamente censurabile, ma un reato che va perseguito [ …]. Sostenere
che ci dovremmo abituare all'illegalità, come a una situazione necessaria e
inevitabile, come a un male con cui bisogna convivere, è inaccettabile. Non si
tratta di moralismo: c'è una norma del codice penale che punisce anche la
corruzione internazionale. [ … ]. Anche la corruzione internazionale è dunque
un reato e il pm di fronte a un reato deve fare le indagini, così come il
tribunale deve condannare».
Belle parole, ma le vada a raccontare a chi in
Italia è disoccupato, oppure a chi vive con meno di mille euro al mese,
rifletta se siano opportune in un paese che ha un debito pubblico di 2000
miliardi di euro ed è in forte recessione economica. Alle belle parole del
presidente dell'Anm, Rodolfo Sabelli io preferisco l’azione del presidente
Giuseppe Orsi che si adopera per creare lavoro e agisce nella realtà di questo
mondo anziché in una realtà virtuosa ma lontana, molto lontana.
Sandro