In una limpida giornata d’estate mi sono rallegrato alla vista del bosco, dei prati. Il verde intenso gareggiava in bellezza con l’azzurro del cielo sotto i raggi del sole.
Era una bellezza d’insieme, un tutto, che suscitava in me ammirazione e gioia, non percepivo ne vedevo i singoli elementi. Poi improvvisamente mi è venuto da pensare al loro ciclo naturale nell’arco di un anno: il germogliare in primavera, lo splendere in estate, appassire in autunno e per ultimo marcire in inverno.
Foglie tutte uguali, ma nessuna identica all’altra, sottoposte ad eventi e forze esterne come il vento, la pioggia, il calore del sole. Sbattute, rinfrescate, dissetate, riscaldate, bruciate … senza scampo.
Destino dell’uomo: più complesso, più percepito, più sofferto ma poi … tanto diverso? Qual è il fine, il senso, a chi giova? Quanto vale, chi è, che può un singolo individuo? La foglia, il filo d’erba?
Riflessione: La vita non vale nulla, ma nulla vale una vita.
Autore Sandro
Dedicata a G.
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