Nel Nuovo Testamento Paolo da Tarso parla
della carità usando la parola greca agape che noi traduciamo con amore.
Tuttavia la radice della parola carità non è agape, bensì charis, che in
greco vuol dire dono, grazia. Con carità s’intende un amore incondizionato che
vuole il bene altrui.
Che cosa non è la Carità?
Prima di affrontare il concetto di Carità è
bene fare chiarezza su cosa non è la Carità.
la Carità non è Solidarietà che nella
società è un fattore di utilità ed è alla base di una giusta convivenza e
convenienza per tutti.
La Carità non è Beneficenza che è un
dono impersonale, non prendo su di me il fardello dei dolori e delle necessità
dell’altro, ignoro chi esso sia.
La Carità non è Benevolenza che è
partecipazione alla sorte dell’altro, ci s’immagina di poter essere nella sua
situazione, io mi vedo in lui ma rimango distante da lui, non porto il suo
peso.
Che cosa è la Carità?
Nel Nuovo Testamento Paolo da Tarso nel famoso
”Inno alla Carità” dice ai Corinzi:
… se avessi il dono della profezia
e conoscessi tutti i misteri e tutta la scienza,
e possedessi la pienezza della fede così da trasportare le montagne,
ma non avessi la carità, non sarei nulla.
e conoscessi tutti i misteri e tutta la scienza,
e possedessi la pienezza della fede così da trasportare le montagne,
ma non avessi la carità, non sarei nulla.
Qui è evidenziato il primato della Carità
rispetto al dono della scienza ed addirittura della Fede. La Fede, da sola non
basta ad elevare lo spirito dell’uomo verso il bene, non garantisce la
Salvezza.
… e se anche distribuissi tutte le mie sostanze
e dessi il mio corpo per esser bruciato,
ma non avessi la carità, niente mi gioverebbe.
Spogliarsi e donare tutte le proprie sostanze,
annullare il proprio corpo non basta se questi atti non sono accompagnati dalla
Carità.
La carità è paziente è benigna a carità (…)
non manca di rispetto, non cerca il suo interesse,
non si adira, non tiene conto del male ricevuto,
non gode dell'ingiustizia, ma si compiace della verità.
non manca di rispetto, non cerca il suo interesse,
non si adira, non tiene conto del male ricevuto,
non gode dell'ingiustizia, ma si compiace della verità.
Si comprende quindi che con Carità s’intende
un amore di dilezione che vuole il bene altrui, che si esprime in modo
totalmente gratuito, che non è condizionato dal riscontro che se ne può avere.
L’unica ragione che fa scattare quest’amore è il bisogno della persona che ci
sta davanti.
Tutto copre, tutto crede, tutto spera, tutto
sopporta.
La carità non avrà mai fine.
Questa frase conclusiva dell’Inno alla Carità
significa che l’atto d’amore verso il prossimo espresso con la Carità esprime l’Eterno, l’amore che non avrà mai
fine.
Chi ci ha
insegnato la Carità?
Gesù ha insegnato e
portato nel mondo la Carità. La religione cristiana dice che il Dio dell’amore
si è manifestato in Gesù di Nazaret, un uomo che ha attuato in se la logica
dell’Eterna armonia che nel suo vertice si chiama amore. Chi coglie il suo
messaggio, chi vive nello spirito della Carità, chi pratica la Carità, è salvo.
Chi ha espresso in
modo esemplare la Carità?
Una delle persone più
amate e rispettate del XX secolo è Madre Teresa di Calcutta, fondatrice della
“Congregazione missionaria della Carità”, premio Nobel 1979 per la Pace.
Madre Teresa era una
donna piccola, con un animo immenso, portatrice di un amore infinito per il
prossimo, donava la Carità curando ed assistendo le persone non desiderate, non
amate, abbandonate da tutti. Madre Teresa era azione vivente dell’amore di Gesù
in questo mondo.
Ho vissuto nella
miseria, emarginato malato e dimenticato, ma muoio come un angelo assistito ed
amato.
Queste le parole che
un uomo, alla fine dei suoi giorni, rivolge a Madre Teresa di Calcutta
nell’ospedale dei poveri e diseredati.
La Carità per noi
La fragilità degli
uomini, i loro limiti fisici e morali li portano spesso in situazioni in cui
hanno bisogno d’aiuto. Quando si è soli, incompresi, deboli rispetto alle
tempeste della vita si cerca una roccia a cui aggrapparsi. È questo il momento
in cui ognuno, anche se non ha il dono della Fede si può rivolgere a Gesù.
Queste dunque le
tre cose che rimangono: la fede, la
speranza e la carità; ma di tutte più grande è la carità!
Con queste parole
Paolo ci ricorda che la cosa più grande è la Carità. Puoi riceverla da chi ti
vuole bene, ma se un giorno ti mancasse e tu ne avessi estremo bisogno,
ricordati di Gesù. Rivolgiti a lui anche se per tanto tempo l’avevi dimenticato
od addirittura messo in dubbio. Vedrai che quando tu lo chiamerai, lui verrà,
non ti chiederà nulla e non sarai più solo.
Riferimento: Nuovo
Testamento, San Paolo, Prima lettera ai Corinzi
(1 Corinzi 13, 1-13)
Sandro
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