Saturday, June 23, 2012

La Natura Umana


Gli esseri umani rappresentano un livello superiore della struttura del creato, sono esseri consapevoli dotati d’intelligenza, coscienza e ragione, sono liberi e nei limiti delle loro capacità, si costruiscono da sé successi ed insuccessi, determinano il loro destino mediante decisioni personali. Lungi dall’essere perfetti gli esseri umani sono sottoposti a limiti fisici quali: debolezza, sensibilità al dolore, brevità della vita. Si deve tuttavia riconoscere che il limite umano è più sul piano morale che su quello fisico. Gli esseri umani non sono soltanto fragili, essi sono portati ad infrangere la morale ed il loro egoismo genera il male.

Pensiero, libertà, limiti fisici e limiti morali interagiscono incessantemente e determinano la vita dei singoli, in senso lato generano la storia. Questo processo vitale spazia dal bene al male, dal buono al cattivo, dal giusto all’ingiusto, la storia dell’umanità é caratterizzati da episodi di grande miseria e di divina grandezza.

Dal libro Le Religioni del Mondo di Huston Smith la citazione:
 “Nella natura umana, colpisce come caratteristica saliente il fatto che senza chiudere gli occhi di fronte alla propria fragilità essa affermò  la sua inesprimibile grandezza. Siamo una miscela di polvere e di divinità“.

L’essere umano può vivere nel peccato e nella miseria morale, oppure può  praticare il bene e vivere una vita santa. Seguendo il proprio egoismo ci si perde nel buio, per tendere verso la luce si ha a disposizione la ragione e l’amore. Alla fine della sua breve esistenza ognuno dovrà chiedersi qual è stato il suo contributo nel mondo, se è riuscito ad incrementare il valore della sua vita verso valori più alti, oppure se si è perduto nel peccato. Nessuno combatte da solo, ci è stata data una grande guida, Gesù Cristo che ci ha insegnato l’amore.

La religione cattolica, partendo dai limiti morali della natura umana ha introdotto il dogma del peccato originale come verità fondamentale della fede. Il dogma  è stato ereditato da Sant’Agostino che parla dell’umanità come di una “massa dannata”.  Secondo la Chiesa, l’uomo da solo non può liberarsi dal peccato, ma è necessaria l’iniziativa divina, cioè la Grazia.

Peccato originale, liberazione dal peccato tramite la Grazia? Questi concetti professati come verità dal cristianesimo non riescono, a mio avviso, ad arrivare all’anima degli esseri umani perché trovano sulla loro strada la mente pensante e razionale. L’essere umano, debole, limitato, sottoposto a mille avversità, quando riesce a vincere una battaglia contro il male, non può essere privato del merito di essersi liberato dal proprio egoismo ed essersi schierato dalla parte del bene.

Da l’Ascetica di Nikos Kazantzakis la citazione:
“Sono una creatura effimera, debole, fatta di fango e sogni. Ma dentro di me sento vorticare tutte le potenze dell’Universo […] noi usciamo da un Caos onnipotente, da un denso abisso di luce e di tenebre. E noi tutti combattiamo in questo fugace passaggio della nostra vita individuale per mettere in ordine il caos in noi, per purificare l’abisso, per uscire dai nostri corpi quanta più tenebra possiamo e tramutarla in luce”.

Vivere ed attendere la Grazia? No, è più consono alla natura umana vivere responsabilmente,  mobilitare incessantemente le proprie forze per combattere l’egoismo che è in noi, cercare sempre di fare il bene per lasciare su questo mondo una traccia del nostro passaggio, una scintilla di luce.

Così facendo la Grazia verrà!

Sandro