Wednesday, March 25, 2020

COVID-19 UNA REAZIONE DELLA NOSTRA MADRE TERRA

Dietro la pandemia Covid-19 il teologo brasiliano Leonardo Boff, punto di riferimento della „teologia della liberazione“, intravede la reazione violenta della nostra Madre Terra. Di fronte al dilagare del micidiale Covid-19 L. Boff sul suo blog sostiene la teoria della rappresaglia di Gaia, la terra intesa come un super organismo vivente autoregolante, già proposta dallo scienziato James Lovelock. L'ipotesi Gaia, nella sua formulazione si basa sull'assunto che gli oceani, i mari, l'atmosfera, la crosta terrestre e tutte le altre componenti geofisiche del pianeta terra si mantengano in condizioni idonee alla presenza della vita proprio grazie al comportamento e all'azione degli organismi viventi, vegetali e animali.

Per L.Boff il Corona Virus, come tutti gli altri virus che hanno afflitto l’umanità, è una reazione della Madre Terra alla politica di sfruttamento indiscriminato di tutte le sue risorse ed al conseguente inquinamento. L. Boff mette sullo stesso piano virus, inondazioni, tifoni, siccità; tutti i danni che l’uomo ha provocato con il suo comportamento violento e irresponsabile.

«Stimo che le attuali malattie come la dengue, la chikungunya, il virus della zica, le sars, l'ebola, il morbillo, l'attuale coronavirus e il degrado generalizzato delle relazioni umane, caratterizzato da una profonda disuguaglianza e ingiustizia sociale e la mancanza di minima solidarietà sono una rappresaglia di Gaia per le offese che infliggiamo continuamente» scrive Boff che aggiunge: «Non è senza ragione che il virus è scoppiato dove c'è più inquinamento. Non direi che è "la vendetta di Gaia", in quanto lei, in quanto Grande Madre, non si vendica, ma ci dà gravi segni di essere malata (tifoni, fondere calotte polari, siccità e inondazioni, ecc.) E al limite, a causa del fatto che non impariamo la lezione, ci rende una rappresaglia come le malattie menzionate. È una reazione all'azione umana violenta».

È incontrovertibile che fattore inquinante del nostro pianeta Terra (dell'intera Gaia) sono le attività e l'ambiente costruito dall'uomo, che anche se non fa parte del sistema, interagisce fortemente con esso modificando i fattori limitanti (temperatura, composti chimici ecc.) ed è anche provato che questo processo degenerativo è avvenuto negli ultimi due secoli in seguito all‘industrializzazione.

La domanda è: può l’uomo essere reso responsabile della piaga del virus come è indubbiamente responsabile del cambiamento climatico? Io direi di no! Ma indirettamente la responsabilità di aver messo tutto il mondo in un così grave pericolo c`è.  Alcune considerazioni 1) L’inquinamento atmosferico ha reso gli uomini più soggetti a malattie respiratorie ed allergie 2) La globalizzazione propaga più velocemente le malattie infettive, che viaggiano in aereo 3) Le megalopoli sono un bacino ideale per la diffusione dei virus 4) Si investono capitali enormi per gli armamenti invece d’investire risorse finanziarie per la salute pubblica. 5) L’uomo occidentale si è illuso di essere al riparo delle calamità e di poter gestire ogni evenienza. 6) Il benessere materiale e la ricchezza hanno fatto perdere di vista il bene primario, la salute.

In Genesi (1,28) è riportato: Dio li benedisse e disse loro: «Siate fecondi e moltiplicatevi, riempite la terra; soggiogatela e dominate …». Ci siamo convinti che il mondo è stato creato a nostro uso e consumo, non è proprio così. Ci sono dei limiti allo sfruttamento di questo nostro mondo. Se non l’abbiamo ancora capito andiamo incontro a quanto riportato in Apocalisse (6,7-8) con l’apparizione del quarto cavaliere dell’Apocalisse portatore di epidemie e altro.

Sandro
25.03.2020

Saturday, March 14, 2020

ASSOLUZIONE PER NORBERT VALLEY

Il 12 marzo 2020 il Tribunale di polizia di La Chaux-de-Fonds (NE) ha assolto il Pastore Norbert Valley della chiesa evangelica Freikirke in Le Locle, Cantone di Neuchâtel dall’accusa di aver facilitato il soggiorno illegale di Josef, un richiedente d’asilo di 34 anni del Togo, a cui l‘asilo era stato negato.

Nel 2018 in prima istanza, la Procura del Cantone di Neuchâtel aveva giudicato il pastore Valley colpevole di aver violato la «Legge per gli stranieri e l’integrazione» vigente in Svizzera e l’aveva condannato ad una pena pecuniaria di 1000 Franchi svizzeri ed all’inscrizione nei registri della polizia.

 Il pastore Valley, noto per il suo impegno sociale nel cantone di Neuchâtel, non ha accettato il verdetto ed ha fatto ricorso, affermando che la condanna era in totale conflitto con la sua coscienza e la sua missione pastorale.

Il ricorso del pastore Walley è andato a buon fine. Il giudice ha constatato che tra il 2016 ed il 2017 il pastore Valley si è limitato a prestato aiuto, offrendo ricovero e dei pasti a Josef solo sporadicamente, facendo ricorso alla sola disponibilità della chiesa.

La sentenza di assoluzione è stata accolta da rappresentanti della chiesa e da attivisti per i diritti civili, presenti nella sala del tribunale, con entusiasmo e gioia. A questi sentimenti si associano tutte le persone che cercano di condurre la loro vita all’insegna dell’umanità e della carità.

Il caso di Norbert Valley ha comunque messo in luce la necessità di rivedere l’ordinamento giuridico svizzero a riguardo della «Legge per gli stranieri e l’integrazione» (articolo 116) ritenuta da molti troppo rigida e in contrasto con i principi umanitari che la Svizzera dichiara di voler rappresentare.

Sandro B.
14.03.2020

Saturday, March 7, 2020

VIETATA LA CARITÀ: IL CASO DEL PASTORE NORBERT VALLEY

Domenica 11 febbraio 2018 poco prima delle 11, quando sta per iniziare il culto domenicale nella chiesa evangelica Freikirke in Le Locle, Cantone di Neuchâtel, arriva la polizia, chiede del pastore e lo porta in caserma.
Nel frattempo il pastore Norbert Valley di 64 anni è stato giudicato dalla Procura del Cantone di Neuchâtel, dichiarato colpevole e condannato. La sua colpa: Valley ha facilitato il soggiorno illegale di Josef un richiedente d’asilo del Togo, a cui l‘asilo era stato negato, e gli ha offerto più volte alloggio e pasti. Il verdetto: una pena pecuniaria di 1000 Franchi svizzeri e l’inscrizione nei registri della polizia.

Valley giudica questo verdetto „scandaloso“. Josef si trovava in una situazione molto critica. Dopo il rifiuto della sua richiesta d‘asilo era disperato e non aveva un luogo dove andare. Per Valley non è possibile rifiutare l’aiuto ad un uomo in questo stato e cita le parole di Gesù.
Matteo 25 (35 – 40) «Io ho avuto fame e mi avete dato da mangiare, ho avuto sete e mi avete dato da bere; ero forestiero e mi avete ospitato, nudo e mi avete vestito. Allora i giusti gli risponderanno: Signore, quando mai ti abbiamo veduto affamato e ti abbiamo dato da mangiare, assetato e ti abbiamo dato da bere? Quando ti abbiamo visto forestiero e ti abbiamo ospitato, o nudo e ti abbiamo vestito? Rispondendo, Gesù dirà loro: In verità vi dico: ogni volta che avete fatto queste cose a uno solo di questi miei fratelli più piccoli, l'avete fatto a me».
Fatto è che davanti a certa giustizia il Vangelo di Matteo non conta nulla. Valley è stato giudicato in base all’articolo 116 della „Legge per gli stranieri e l’integrazione“ (Ausländer- und Integrationsgesetz) vigente in Svizzera. L’articolo si applica anche a chi facilita la permanenza in Svizzera di persone che non ne hanno il diritto (rechtswidrigen Aufenthalt).

Quello di Valley non è l’unico caso. La statistica per il 2018 riporta ca. 600 casi in cui sono coinvolti stranieri residenti in Svizzera che hanno aiutato i loro compatriotti, 300 casi di cittadini svizzeri che hanno agito per motivi puramente umanitari. Solamente in 32 casi si può parlare di trafficanti di esseri umani (Schlepper).
Manon Schick amministratore delegato della sezione svizzera di Amnesty International ha criticato aspramente il verdetto a carico di padre Valley «Persone che danno ascolto al loro cuore ed alla loro umanità vengono trattate alla stregua di trafficanti di esseri umani». Secondo di Amnesty è incomprensibile che un paese umanitario come la Svizzera applichi delle leggi così severe contro persone che agiscono secondo coscienza ed aiutano dei rifugiati.

Il pastore Valley è determinato a difendersi e non accetta il verdetto e la pena a lui imposta, ha scritto al Pubblico Ministero «Ciò che è legale, non è necessariamente giusto moralmente. Io ho fatto solo il mio dovere, aiutare un uomo in pericolo».
Il 12 marzo il Pastore Norbert Valley si presenterà davanti al Tribunale di polizia di La Chaux-de-Fonds (NE). In quella sede si opporrà all'ordine penale che lo condanna "per aver facilitato il soggiorno illegale" di un richiedente d‘asilo togolese la cui domanda è stata respinta. Nel caso in cui il Tribunale dovesse confermare la sua condanna, Valley è determinato a portare avanti il suo caso fino a Strasburgo, al Tribunale europeo per il diritto degli uomini.

Sandro B.
07.03.2020

Wednesday, March 4, 2020

IL FALLIMENTO DELL' EUROPA

L’impotenza, la nullità della politica europea sull‘emigrazione trova oggi riscontro nelle misure messe in atto dalla Grecia, paese europeo, che ricorre alla forza bruta contro dei disperati, per fronteggiare la nuova emergenza emigrazione innescata dalla Turchia di Erdogan. Le decisioni ed i mezzi adottati contro uomini, donne e bambini innocenti provocano sgomento e sdegno. I valori fondanti dell’Europa, alla prova dei fatti, sono solo fumo, parlare di civiltà è un eufemismo; usare il termine cristiani è una vergogna.

Grecia, la guardia costiera spara e prende a bastonate migranti sul gommone 

Le immagini testimoniano come la guardia costiera greca sta gestendo l‘emergenza. Le foto riprese da un video, girato a Kos e diffuso on line, mostra le immagini, riprese da terra, dell’intervento di una motovedetta di Atene, assistita da un gommone. I migranti, che erano partiti da Bodrum, in Turchia, vengono colpiti a bastonate. La guardia costiera spara anche due colpi di fucile.
Fonte: video Twitter di Marco Mensurati



Grecia, la polizia spara lacrimogeni sui migranti al confine: "Bambini rischiano di soffocare"

La polizia greca ha sparato gas lacrimogeni contro i profughi che cercavano di passare il confine turco nella zona di Evros. Alcuni bambini hanno rischiato di soffocare. Fonte: video Twitter / Jenan Moussa


Come si è arrivati a questo? Gli stati europei non sono stati capaci di trovare un accordo sulla «riforma del regolamento di Dublino», il sistema europeo che disciplina l’assegnazione dei richiedenti asilo ai paesi membri della Ue. Una soluzione basata sulla solidarietà per mettere in piedi un Sistema di Asilo europeo degno di questo nome non si è ancora trovata. Un trattato per mandare indietro, ai paesi di provenienza, chi non ha diritto di asilo esiste solo a parole.
La Turchia di Erdogan utilizza cinicamente il dramma dei profughi siriani per ricattare l’Europa. Quello che è avvenuto in questi giorni alla frontiera tra la Grecia e la Turchia rischia di diventare prassi. Verrà eretto un muro ai confini europei, come quello tra gli Usa ed il Messico e come quello tra Israele ed i territori palestinesi.  Se prima gli europei criticavano Trump adesso dovranno starsene zitti!

Ironia di un mondo globalizzato, che produce ricchezza, scambi commerciali, traffico di armi e guerre. Gli ultimi, quelli che secondo certe credenze saranno i primi, gli innocenti, per il momento mettendosi in cammino, troveranno sulla loro strada soltanto muri.

Sandro B.
04.03.2020

Tuesday, March 3, 2020

LE SARDINE A PIAZZA SAN GIOVANNI


Piazza San Giovanni è conosciuta soprattutto come sede della cattedrale di Roma, la basilica di San Giovanni in Laterano. E se la piazza potesse parlare, racconterebbe di essere un luogo simbolo della politica e della democrazia in Italia, per essere stata sede dei grandi comizi tenutesi a Roma dalla fondazione della repubblica fino i nostri giorni. La piazza direbbe di aver ospitato decine di migliaia di persone accorse per dimostrare i loro ideali di appartenenza ed ascoltare i discorsi di politici e sindacalisti.

La piazza dei lavoratori




Ha vissuto il tempo dei comizi, tra gli altri, di Togliatti nel 1962 e di Berlinguer del 1982. La piazza racconterebbe di discorsi appassionati, rivendicazioni di diritti, condanne d’ingiustizie, visioni di progetti politici espressi da oratori di grande levatura politica ed intellettuale. Il contenuto dei discorsi era battagliero, infuocato ma propositivo. Erano gli anni in cui il paese, uscito dal dopoguerra, progrediva per diventare una delle nazioni più industrializzate del mondo. L’Italia del miracolo economico.

La piazza spettacolo
La piazza racconterebbe, con rammarico, di essere diventata negli ultimi anni del secolo scorso il luogo della politica spettacolo, accompagnata da concerti pop, comicità, schiamazzi. Nel 1994 era „sceso in campo“ il cavaliere Silvio Berlusconi, divenuto poi presidente del consiglio, un maestro nel manipolare le masse con promesse irrealizzabili, televisione spazzatura e barzellette. Questa era la scena politica di quelli anni. L’Italia negli anni `90 aveva accumulato un debito pubblico che era arrivato a superare il 100% del PIL. Il miracolo economico era diventato solo un ricordo.

La piazza populista
L’inizio del nuovo millennio vede un paese in grave crisi politica ed economica. La politica non è più gestita da partiti ma da clan d’interesse che si dividono il potere con mafie e camorre. La corruzione è diventata sistematica. La globalizzazione ha cancellato migliaia di posti di lavoro. Il populismo trova un terreno fertile, compare un comico riciclatosi in politica, Peppe Grillo che s’inventa il partito dei “5-stelle”. Nel 2013 il tribuno si esibisce a Piazza San Giovanni in un tripudio di grida, rabbia, slogan e naturalmente di „vaffa“.
Poi nel 2019 sul palco di Piazza San Giovanni sale un altro pifferaio, Matteo Salvini del partito della Lega, facendo leva sui disagi sociali ed economici e del problema dei migranti cavalca l’onda populista. Il tribuno, diventato nel frattempo ministro dell’interno, inizia i suoi discorsi baciando simboli religiosi (crocifissi e madonnine) e dichiara di affidare l‘Italia al Cuore Immacolato di Maria! Il personaggio convince il popolo disorientato, disilluso e depresso con lo slogan „prima l’italiani “.

Lega e 5-stelle nel 2018 formano un governo populista che presto si rivela la risposta sbagliata a una sacrosanta indignazione!

La piazza delle sardine
Tutto avrebbe pensato Piazza San Giovanni, ma mai di dover essere invasa il 14 dicembre 2019 dal popolo delle sardine! Chi sono questi? Sono un’altra Italia, che sente il bisogno di un‘altra politica e soprattutto di un’altra etica rispetto a a quella del leghista Salvini. Nel paese tanta gente è stanca di una politica incivile, degenerata, fatta d’insulti, incompetenza e false promesse. Tanta gente non trova più rappresentanza nei partiti politici tradizionali. Quella che sembrava essere scomparsa „la coscienza civile “improvvisamente dopo aver riempito molte piazze d’Italia è arrivata a Roma con le sardine, a Piazza San Giovanni.
Conosco bene Piazza San Giovanni, ho abitato tanti anni nel quartiere Esquilino di Roma, ho visto la folla, le bandiere, l’atmosfera, la forza che emanava dalle riunione di grandi masse di persone, i discorsi di grandi leader politici e sindacali. La piazza dello spettacolo mi è stata estranea. Piuttosto che i populisti con le loro grida e promesse irrealizzabili penso che Piazza San Giovanni e con essa l‘Italia voglia stare in pace e preferisca alle grida del populismo il silenzio delle sardine.
Non bastano certo le sardine a risolvere i gravi problemi che affliggono l’Italia, ma una boccata di ossigeno non fa mai male a nessuno!




Sandro B.
31.12.2019