Saturday, September 1, 2012

Rachel Corrie, pacifista



Rachel Corrie (USA 1979 – Rafah 2003) è stata un’attivista statunitense. Era membro dell'International Solidarity Movement (ISM) - lo stesso in cui militava Vittorio Arrigoni, rapito e ucciso a Gaza nel 2011.

Nel gennaio del 2003 Rachel si recò nella striscia di Gaza dove partecipò attivamente ad azioni di protesta. Rachel si definiva un "osservatore dei diritti umani", per quanto riguardava le azioni dei militari israeliani nella zona.

Il 16 marzo 2003 Rachel fu travolta e uccisa mentre stava cercando d’impedire ad un bulldozer corazzato dell’esercito israeliano di distruggere alcune case palestinesi.


I testimoni raccontano che Rachel era in piedi su un cumulo di detriti davanti al bulldozer ed indossava un giubbetto fluorescente, rosso. Era impossibile pensare che non potesse essere vista dal conducente del mezzo. A un certo punto, Rachel cadde dal cumulo, forse era scivolata e non è riuscita più a rialzarsi. Il bulldozer è seguitato ad avanzare e l’ha travolta. Un testimone oculare, ha detto: «Il bulldozer avanzava lentamente. Quando lei è scivolata tutti noi abbiamo corso verso il bulldozer perché si fermasse, ma chi guidava ha proseguito».

Un mese dopo il tragico avvenimento il caso fu chiuso. La versione ufficiale dell’esercito israeliano scagionò completamente il conducente del bulldozer. Le  responsabilità dell'accaduto furono individuate nel comportamento "illegale, irresponsabile e pericoloso" dei dimostranti.

Nel 2010, contro la decisione di chiudere il caso, i genitori di Rachel Corrie hanno intentato una causa civile contro lo stato israeliano accusandolo di essere responsabile dell'uccisione della figlia e di non aver condotto un'indagine credibile.

Ad agosto 2012 il tribunale della corte di Haifa ha sentenziato che non ci sono stati errori nell'indagine: la versione ufficiale è che il conducente del bulldozer non vide la giovane donna. La morte della ragazza è stata definita in ultima analisi "uno spiacevole incidente". Per la corte di Haifa, l'uccisione di Rachel è stato niente altro che un deplorevole evento che la vittima avrebbe potuto evitare, perché consapevole dei rischi cui andava incontro.

"Anche se non sorprendente, questo verdetto è un esempio ulteriore della vittoria dell'impunità sulla responsabilità e sull’onestà ", ha commentato l'avvocato Hussein Abu Hussein, legale della famiglia Corrie, dopo aver appreso della decisione del tribunale. "Questa corte - ha aggiunto l'avvocato - in questo modo ha avvallato pratiche illegali, fra cui l'aver trascurato la protezione di vite umane. E questo verdetto biasima in definitiva la vittima, sulla base di fatti presentati al giudice in forma distorta".

Tutto secondo copione! Di fronte la politica di difesa e sicurezza d’Israele non esiste considerazione e rispetto per la vita umana. Con la sua sentenza, il tribunale di Haifa ha avvalorato la violazione dei diritti umani commessa dall’esercito israeliano e la cultura dell’impunità.

Il giudice divino

Le loro vie sono sempre davanti a lui,
non restano nascoste ai suoi occhi.
Su ogni popolo mise un capo,
ma Israele è la porzione del Signore.
Tutte le loro opere sono davanti a lui come il sole,
i suoi occhi osservano sempre la loro condotta.
A lui non sono nascoste le loro ingiustizie,
tutti i loro peccati sono davanti al Signore.

 SIRACIDE (17, 13-17)