Monday, August 29, 2016

DEUS e DEUM (Fides 7)

Questo articolo introduce il concetto di Dio come “Realtà Primaria” di tipo personale. Il mondo imperfetto e non finito è la “Realtà Secondaria”.

Vito Mancuso sostiene che la ragione arriva ad accettare come evidente l’esistenza di un Principio Universale visto come Assoluto, Tutto, Uno e che se con questo s’intende Dio, allora questo Dio esiste e si arriva a Dio = DEUM. Ma se con Dio s’intende il Dio personale, il Dio biblico, “Essere Perfettissimo Creatore e Signore del cielo e della terra” a cui Gesù si rivolgeva chiamandolo Padre, allora si arriva a Dio = DEUS che può esistere, ma la sua esistenza, razionalmente con la ragione, non è dimostrabile.

Esiste quindi un Dio delle forze universali DEUM, la ragione nei limiti del tempo e dello spazio lo può conoscere. L’esistenza di un Dio personale DEUS, come personalità divina trascendente, non può essere provata con la ragione; oltre i limiti del tempo e dello spazio, il ponte può essere gettato solo dalla fede.

Dio realtà primaria di tipo personale (DEUS)

Dio. [lat. dĕus]. L’Essere supremo, concepito come perfettissimo, eterno, creatore e ordinatore dell’universo. (Treccani / Enciclopedia)
C’è una Realtà Suprema nel mondo e lo scopo della tua vita è relazionarti con devozione ad essa. Questa Realtà Suprema, o senso ultimo, o principio di tutte le cose, da noi in occidente è convenzionalmente chiamata Dio. (ID146)
Dio è il creatore di tutte le cose e tale creazione non riguarda un lontano momento iniziale, ma un processo continuo che avviene giorno per giorno, minuto per minuto. (ID.59)
Per la dottrina cattolica Dio è personale e distinguibile dal mondo (Deus, il Dio personale). (ID.84)
La dimensione ontologica peculiare di Dio è l’eternità che esclude lo spazio ed il tempo. (AD.233)
Dio è il, simbolo di ciò che nella vita di ognuno gioca un ruolo predominante, il principio gerarchico, il principio base. Ognuno si chieda qual è il suo principio vitale, la passione predominante e scoprirà il suo Dio. (ID.116)
Secondo la religione cattolica l’uomo giunge a Dio tramite Gesù e lo conosce come amore.

Il mondo realtà secondaria, Principio Ordinatore (DEUM)
Il mondo non è governato direttamente dal Dio personale ma è tuttavia governato; ben lungi dall’essere in balia del cieco caso, in esso vi è una logica di fondo definibile come logos o principio ordinatore. (PP.192)

Esiste un principio alla cui logica il mondo risponde e chiama questo principio Dio, cioè Signore, in quanto esso è la necessità che stabilisce la signoria alla quale siamo tutti assoggettati nascendo. (Tommaso d’Acquino) (AD.129)
Dio non è la causa formale di questo mondo così come esso appare, Dio non è il disegnatore di questo mondo, come ritengono coloro che concepiscono il mondo totalmente dipendente dal volere divino. (PP.398)

Il mondo non è finito, non è terminato, non è perfectum, ma un processo sempre in evoluzione, essere-energia sempre al lavoro. (ID.113)
Vi è un unico Principio Ordinatore “principium universitatis” immanente a questo cosmo e quindi distinto dal Dio personale trascendente. Questo principio è la più alta manifestazione della divinità che alla ragione è dato di scorgere, è il volto con cui l’eterno si rende presente nel tempo. (AD.130)
Il mondo ha una sua logica intrinseca che io definisco” Principio Ordinatore” la quale procede in avanti senza curarsi dei singoli. (AD122)

Principio Ordinatore: legge superiore che opera nella organizzazione del mondo. Anima del mondo (Sandro B.)

Principio Ordinatore: per i Greci LOGOS, per gli Ebrei HOKMÀ, per gli Egizi MAAT, per gli Indù ed il Buddismo DHAMMA, per i Cinesi TAO, per i Giapponesi SHINTO. (AD.x)

Questione difficile da comprendere è se al di sopra del Principio Ordinatore impersonale immanente al mondo vi sia un Principio dotato di personalità, oppure non vi sia nulla. (AD.131)

Il Cristiaesimo, Gesù

Il cuore della religione cristiana è l’idea che il Principio Ordinatore del mondo (Logos) rimanda a un Principio Personale (Il Dio Trinitario). La religione cristiana dice che il Logos impersonale immanente al mondo si è manifestato come persona, perché c’è stato un uomo Gesù di Nazareth, che l’ha perfettamente riprodotto in se stesso, ha attuato in se la logica della armonia cosmica che nel suo vertice si chiama amore. (AD.134)
Il cristianesimo nella sua essenza eterna è filosofia dell’amore, visione del mondo alla luce del primato dell’amore, teoria e pratica dell’amore, testimonianza che il senso della libertà è l’amore. (ID.191)

L’evento del cristianesimo non è l’evento storico di Gesù morto e risorto, ma il significato metafisico universale contenuto in quell’evento, cioè che Dio, la fonte del Principio Ordinatore del mondo, è amore personale. (AD.304)

Ratzinger afferma che nella vita di Gesù “si rende presente il senso intrinseco del mondo che si concede a noi in veste di amore”. E conclude “Io credo in te Gesù di Nazareth, che considero quale senso (Logos) del mondo e della mia vita”. (ID.274)
Il Cristianesimo è la religione della croce, e la croce del figlio di Dio deve essere vissuta, qui e ora, da chi crede in lui. (AD.199)
Nonostante la pretesa del dogma cattolico, Dio non si può conoscere con certezza mediante la ragione. (ID.99)
Ciò che conta nella vita spirituale non è l’adesione a Gesù in quanto persona storica, ma l’adesione all’essenza del suo messaggio, che è il bene, cioè la dimensione spirituale volta al bene, solo al bene, e che lo Spirito Santo personifica. (AD.233)
Io sono un seguace di Gesù che chiamava “Padre” il fondamento del mondo e considerava l’amore al di sopra di ogni altro valore. Con l’annuncio “Dio è amore” la religione di Gesù sostiene che la dimensione ontologica più alta, e di conseguenza il valore più prezioso per cui vivere, è il bene. (DD.108)



Riferimenti:
Questo articolo è il n. 7 della serie “Fides” che partendo dalla teologia di Vito Mancuso cerca di arrivare ad una visione di fede. Di aiuto a questo mio lavoro sono stati anche i libri di Hans Küng e di Vittorio Messori.

“L’Anima e il suo Destino” di Vito Mancuso - Raffaello Cortina Editore 2007
(AD.x) = Anima e il suo Destino. Pagina

“Il Principio Passione” di Vito Mancuso - Garzanti Editore 2013
(PP.x) = Principio Passione. Pagina

“Io e Dio” di Vito Mancuso – Garzanti 2011
(ID.x) = Io e Dio. Pagina

A cura di:
Sandro B.
30.08.2016

Sunday, August 21, 2016

IL MONDO CREATO (Fides 6)

Il mondo è imperfetto, è stato creato così, oppure vi è diventato? L’uomo stesso è imperfetto ed è marcato dalla superbia e dall’egoismo, ma è libero ed ha la possibilità di scegliere se orientare la propria vita verso il bene (Logos) o verso il male (Caos). Questo articolo ci presenta il Pathos come intreccio di Logos e Caos, il risultato è il “principio-passione”, una sintesi della nostra vita.

Logos + Caos = Pathos
Il caso nel mondo c’è, ma viene discriminato nel suo accadere da una logica che lo precede e che lo vaglia. Il che significa che siamo immersi in una realtà che riproduce la seguente formula: logos+caos. Il risultato esistenziale di tale addizione è il pathos: logos+caos= pathos. Per questo l’apostolo paolo ha scritto: “Tutta la creazione geme e soffre le dogli del parto fino a oggi” (Romani 8,22).
Io ritengo che il caos vada ricondotto alla strutturale imperfezione dell’essere creato che esce dalle mani di Dio non come perfettamente compiuto, ma strutturalmente impastato di logos e di caos, di ordine e di possibilità di infrangere l’ordine, condizio sine qua non per la nascita della libertà e dello spirito capace di amore. (PP.262)
[…] è necessario cambiare il tradizionale paradigma cosmologico “mondo creato = logos” (con la conseguente interpretazione del caos come peccato) mutandolo in logos+caos (nel senso che il mondo è originariamente anche caos) e ciò al fine di permettere la nascita della libertà e quindi dell’amore. (PP.366)

Le origini del caos, i mostri della Bibbia, il Diavolo, l'Anticristo
I mostri e l’origine del caos: Leviatàn (il serpente), Rahab (il drago), Behemont e altri mostri presenti nella Bibbia quali simboli del caos rivelano non solo la caoticità della natura del mondo, ma anche, in quanto creature di Dio, l’imperfezione della creazione divina. (PP.258)

Alla forza del negativo è attribuito anzitutto un potere sulla dimensione spirituale della vita umana. Esso si esprime nell’azione per eccellenza del potere negativo, cioè la tentazione. Il Diavolo in Matteo 4.3 viene definito “Il tentatore”. (PP.289)

Il potere del Diavolo sul mondo spirituale dà origine alla enigmatica figura dell’Anticristo (PP.296)
“L’anticristo è colui che nega il Padre ed il Figlio” “Ogni spirito che non riconosce Gesù, non è da Dio; questo è lo spirito dell’Anticristo che, come avete udito, viene, anzi è già, nel mondo”. (1 Giovanni) (PP.296)

Secondo la dottrina cattolica esiste un essere dotato di volontà di seduzione, chiamato Satana o Diavolo. Io credo che non esista il Diavolo ma che esista la Diabolicità. (PP.276)

Nelle scritture ebraiche il satan gioca un ruolo decisamente marginale, mentre nel NT satana diviene il protagonista. Come mai? La causa di questa evoluzione consiste nella progressiva spiritualizzazione della figura divina: l’ombra del negativo venne progressivamente estromessa dal concetto di Dio, così che Dio, dall’essere ritenuto origine sia del bene che del male (Isaia 45,7: “Io formo la luce e creo le tenebre, faccio il bene e provoco il male, io, il Signore, compio tutto questo”), giunse ad essere identificato come pura luce, senza nessuna traccia di tenebra: “Dio è luce e in lui non c’è tenebra alcuna” (1 Giovanni 1,5). L’ombra del negativo rimase così senza dimora, ma, rimandando pur sempre ad un fenomeno reale, creò la necessità di un’altra figura che non fu difficile da rintracciare in quell’angelo della corte divina chiamato in ebraico Satan. (PP.306)

Nella lettera ai romani San Paolo scrive che “la creazione è stata sottoposta alla caducità” e a una “schiavitù della corruzione” e aggiunge “Tutta insieme la creazione geme e soffre le doglie del parto fino a oggi” (Romani 8,19-22). Non solo gli esseri umani, quindi ma tutti i viventi, animali e vegetali, partecipano di una sofferenza cosmica che attende il riscatto e la liberazione. (PP.291)

La vera identità del Serpente, il peccato originale
Perché ci possa essere il mondo, un mondo vero di eventi e di storia e non un teatro di marionette dove tutto è già predisposto dall’alto, Dio non poteva creare la perfezione. La perfezione iniziale non esiste, è un mito comprensibile ma anche dannoso, di cui occorre liberarsi. (PP.340)

[…] Per il darsi di un mondo destinato a ospitare la libertà e la responsabilità e l’amore in quanto suo coronamento, era inevitabile l’imperfezione iniziale, l’impasto di logos+caos (PP.341)

Il serpente di Genesi 3 è la vita. La Genesi non parla del Diavolo ma della vita, il che rende la nostra esistenza molto più complessa. Fino a quando la tentazione era vista come qualcosa proveniente dal di fuori, era ancora possibile ignorarla coltivando una buona e integra coscienza di sé. Ma se la tentazione viene dalla vita, se è la vita stessa con la sua logica implacabile, allora tutti, nessuno escluso, ne sono coinvolti. Ecco l’autentico senso esistenziale del peccato originale, anche se questo dogma andrebbe completamente smontato e rimontato già a partire dal nome, non più “peccato originale” bensì “caos originale”. In origine non c’è nessun peccato da parte degli esseri umani, non è colpa loro se la vita si presenta così, nessuno nasce gravato da una colpa, e il continuare a ribadire questa prospettiva colpevolizzante del dogma del peccato originale può solo contribuire ad accrescere il malessere dell’umanità e il suo conseguente allontanamento dal cristianesimo.
Il principio è logos+caos, ovvero il serpente simbolo della vita, di quella irrefrenabile voglia di vivere che non si cura del bene e del male e che finalizza a sé ogni riferimento oggettivo di bene e di male. Il serpente è la caotica volontà di potenza che la vita contiene e che la vita è, per ordinare la quale occorre lavoro e fatica, tutto il lavoro e tutta la fatica di una vita. È il principio-passione. (PP.346)


 Riferimenti:
Questo articolo è il n. 6 della serie “Fides” che partendo dalla teologia di Vito Mancuso cerca di arrivare ad una visione di fede. Di aiuto a questo mio lavoro sono stati anche i libri di Hans Küng e di Vittorio Messori.

“Il Principio Passione” di Vito Mancuso - Garzanti Editore 2013
(PP.x) = Principio Passione. Pagina

A cura di:
Sandro B.
21.08.2016

Tuesday, August 16, 2016

REALTÀ DEL MONDO (Fides 5)

Di fronte a questo mondo dominato dal caos e dal logos l’essere ne cerca il senso perché ha il disperato bisogno di dare un senso alla propria vita.  Nel testo che segue si sostiene che è necessario cercarlo in se stessi questo senso, senza perdere mai la speranza che il fine ultimo di questo mondo sia il bene e che il nostro essere impastato di caos e logos, per libera scelta, in una lotta drammatica, riesca a dare un senso al mondo ed alla propria vita. Viene alimentata la speranza che l’ideale del bene e dell’amore sia l’indicazione di un più alto livello dell’essere tradizionalmente chiamato Dio.

Senso del Mondo
Il mondo. Guardarlo a partire dal costo richiesto per la sua costruzione. C’è una immensa fatica in tutte le cose, un abisso di sofferenza, uno spreco infinito. Il mondo. Guardarlo a partire dal sangue versato per il suo progredire, da quel dolore innocente … e tuttavia amarlo. (PP.15)

Non perdere la speranza che la vita del mondo abbia un senso e che questo senso sia il bene e l’amore che ne consegue. Disporsi onestamente a ricercarli, questo senso, questo bene e questo amore, anzitutto, scavando dentro di se, senza cessare mai di coltivare la speranza che l’ideale del bene e della giustizia sia l’indicazione di un più alto livello dell’essere, non sottoposto alla corrosione del tempo, un livello dell’essere che trascende l’ambiguità di questo mondo e che tradizionalmente è denominato Dio, e che esprime l’intuizione di una realtà Primaria dove l’essere ed il bene finalmente coincidano. (PP.19)

Che relazione c’è tra l’amore, in quanto passione suprema dell’uomo ed essenza di Dio che crea, e la struttura concreta di questo mondo? Quando si vive nell’amore ci si unisce e si compie la logica del mondo, oppure la si avversa e la si nega? La mia risposta è che l’amore umano riproduca e porti a compimento la logica del mondo. (PP.23)

Esiste un senso definitivo dell’uomo e del mondo, all’uomo liberamente offerto. È possibile l’eliminazione di ogni alienazione. La storia del mondo non si esaurisce, come pensa Nietzsche, in un perpetuo ritorno all’eguale, né d’altra parte finisce in un vuoto assurdo. No, il futuro è Dio, e perciò alla fine sta il compimento. (EC.245)

Caos – Logos nel mondo
Pensato nella prospettiva del caos il mondo viene dichiarato insignificante ed un grido di orrore per la sua crudeltà: è questa l’esperienza vitale che sottostà alla posizione del caos quale principio primo dell’essere. (PP.60)

… una visione del mondo all’insegna del principio-caos, con il dramma e la lotta che esso impone per portare l’ordine e l’organizzazione necessari alla vita (PP.62)

La questione decisiva comunque rimane impostata: a segnare l’origine e il destino ultimo dell’energia che noi siamo è l’entropia, cioè il disordine, come sostiene il principio-caos, oppure è l’ordine, ovvero l’entropia negativa come sostiene il principio-logos? (PP.68)

La regola prima del reale non è la chiarezza del logos, l’ordine, il legame costruttivo, la relazione stabile ed armoniosa; la regola prima del reale è il caos, l’assenza di relazioni stabili ed armoniose. (PP.66)

L’essere imperfetto è posto originariamente come imperfetto e incompiuto, e ciò al fine di far scaturire da esso la libertà. Il caos, in altri termini, è la condizione, il seme della libertà. (PP.241)

Il caos non dualisticamente opposto rispetto all’essere […] ma una caratteristica intrinseca della natura creata, la quale è strutturalmente Logos+caos e perciò permanentemente in cammino, in progresso. (PP.243)

L’attestazione del caos quale elemento originario, e non invece, come sostiene erroneamente la dottrina cattolica ufficiale, quale frutto del peccato. (PP.246)

Nel mondo aumenta il disordine, e contestualmente aumenta anche l’ordine. L’ordine e il disordine sono due dinamiche contrapposte ma entrambe vere. (PP.382)
Aumenta l’ordine ma aumenta anche il disordine (e proprio per questo diventa sempre più difficile vivere). (PP.383)

L’azione, il dramma, è esattamente ciò che scaturisce dall’incontro tra logos e caos. Se prevalesse una delle due dimensioni non ci sarebbe azione. L’azione, cioè la lotta del logos contro il caos, a mio avviso dimostra che il nostro orizzonte finale è il logos, ovvero l’armonia del bene. Tutta l’azione umana nella sua più alta significatività è lotta contro il caos. (PP.96-97)

Guardare il Mondo
Quale è il punto di vista più idoneo da cui guardare il mondo? S’intravedono due possibilità, emerse dalla ricerca spirituale degli uomini alle prese con il senso dell’esistenza:
·    Guardare il mondo dal punto di vista fisico
·    Guardare il mondo dal punto di vista morale

Il punto di vista Fisico
Guardando il mondo dal punto di vista fisico si giunge a concepire l’essere, e l’io, a tutti gli effetti un frammento del mondo, una goccia d’acqua dell’immenso mare della vita. (PP.98)

I grandi sistemi a favore della razionalità del mondo, di cui Aristotele ed Hegel sono i campioni, assumono come punto di vista il mondo stesso, e ad esso sacrificano la sorte del singolo. (AD.80)

Il punto di vista che considera il mondo come organismo naturale si cura poco delle ingiustizie, giudicate manifestazioni dell’unico essere, tutte legittime per il fatto di essere reali.
[…] il flusso impersonale della natura, del tutto priva di preoccupazioni etiche.
[…] la libertà che guarda il mondo nella sua prospettiva fisica non si ribella, aderisce. (PP.105)

Il punto di vista Morale
Le più grandi filosofie generate da questa prospettiva sono i dualismi di Platone e di Kant. Il punto di vista morale, della libertà che ha fame e sete di giustizia, desideri di pace e di uguaglianza, guarda il mondo e non si ritrova a casa, si percepisce in esilio, e da qui proietta il suo vero sé nell’alto dei cieli. (PP.104)

Il punto divista che considera il mondo come occasione per l’esercizio del bene e della giustizia si cura poco della logica e della sua necessità […] e non può cessare di pensare alla sofferenza degli innocenti […]  La libertà che guarda il mondo nella sua prospettiva morale non cesserà mai di protestare e non si arrenderà mai. (PP.106)

Bilancio
Che questa dicotomia sia reale non ci sono dubbi.
Vedendo i pro ed i contro di una parte e dell’altra, io vado alla ricerca della possibilità di conciliare la logica del mondo fisico con la sapienza del mondo morale e intravedo tale possibilità nella prospettiva evolutiva, la quale considera il mondo come processo ininterrotto per nulla lineare, ma complessivamente orientato verso una crescente organizzazione. (PP.107)

Il sistema mondo è un sistema aperto non solo alla discesa della luce solare che è essenziale alla vita su questo mondo. Non a caso gli egizi vedevano nel sole una divinità. Ma il sistema mondo è aperto anche ad un altro tipo di luce non materiale ma spirituale che suscita passione eros, passione, desiderio di servire la vita al di la di ogni considerazione di calcolo egoista, e fa mettere al mondo i figli e li fa allevare e soffrire per essi. Questa luce spirituale si percepisce come amore che illumina questo mondo, e per questo Dio c’è in questo mondo, bisogna saperlo vedere, percepire, farlo vivere. La presenza di Dio nel mondo è la presenza dell’amore. (Riflessione di Sandro B.)

La precisione matematica e ingegneristica con cui opera la natura si accosta al caso beffardo degli errori di trascrizione delle malattie genetiche; lo splendore del logos umano che genera ospedali e università convive con il terrore di Auschwitz e dell’Arcipelago Gulag. C’è un ordine che produce bellezza e vita, e un disordine che da cui provengono deformità e morte. (PP.165)




 Riferimenti:
Questo articolo è il n. 5 della serie “Fides” che partendo dalla teologia di Vito Mancuso cerca di arrivare ad una visione di fede. Di aiuto a questo mio lavoro sono stati anche i libri di Hans Küng e di Vittorio Messori.

“L’Anima e il suo Destino” di Vito Mancuso - Raffaello Cortina Editore 2007
(AD.x) = Anima e il suo Destino. Pagina

“Il Principio Passione” di Vito Mancuso    - Garzanti Editore 2013
(PP.x) = Principio Passione. Pagina

“Essere Cristiani” di Hans Küng - Oscar Mondadori 1980
(EC.x) = Essere Cristiani. Pagina

A cura di:
Sandro B.
15.08.2016

Sunday, August 7, 2016

LEGGE COSMICA FONDAMENTALE (Fides 4)

Questo articolo introduce il concetto di “Legge cosmica fondamentale” presente in tutte le culture (Logos, Hokmà, Maat etc.) che opera all’organizzazione del mondo e fornisce i presupposti per la creazione di un modello etico universale (la regola d’oro).

Legge Cosmica fondamentale
Fin dall’antichità la mente umana ha visto una legge superiore all’opera nell’organizzazione del mondo: per i Greci LOGOS, per gli Ebrei HOKMÀ, per gli Egizi MAAT, per gli Indù ed il Buddismo DHAMMA, per i Cinesi TAO, per i Giapponesi SHINTO. Tale legge cosmica fondamentale non è solo diversamente nominata nelle varie tradizioni, ma è anche diversamente concepita: un conto infatti è farne uno strumento in cui il Dio supremo governa il mondo, come avviene nella Bibbia, e un altro conto è considerarla assoluta in se stessa, priva di ulteriore riferimento trascendente, come avviene perlopiù nel buddismo, nel taoismo, nello scintoismo. Tuttavia identica è la convinzione profonda che il mondo non sia in balìa del caso, ma governato da una struttura che lo guida, sulla quale è possibile modellare il comportamento umano a livello etico. Non è casuale quindi che tutte le tradizioni spirituali presentino la medesima condanna dell’assassinio, del furto, del tradimento, della menzogna dell’oppressione e la medesima approvazione del bene, della giustizia, della fedeltà, della sincerità, del rispetto, esemplificati al meglio nella cosiddetta regola d’oro, “non fare agli altri quello che non vuoi gli altri facciano a te”. (PP.165-166)

Le grandi tradizioni spirituali dell’umanità contengono i frutti di una ricerca più che millenaria del bene e della sapienza e quindi vanno sempre considerate con grande rispetto ed attenzione. Penso peraltro che la loro testimonianza sia compatibile con la visione del mondo che oggi ci consegna la scienza. La scienza ci insegna che le forze cosmiche sono identiche dappertutto, qui ed in ogni altra parte dell’universo, né hanno subito mutamenti dopo il Big Bang.  C’è qualcosa di stabile, fisso, eterno, indipendente dal tempo e dallo spazio: sono le costanti fisiche, leggi immutabili che valgono a livello universale per l’infinitamente grande (per es. la velocità della luce, la costante di Newton della gravitazione …) e per l’infinitamente piccolo (per es. la carica dell’elettrone, la massa del protone …) (PP.166)



Riferimenti:
Questo articolo è il n.4 della serie “Fides” che partendo dalla teologia di Vito Mancuso cerca di arrivare ad una visione di fede. Di aiuto a questo mio lavoro sono stati anche i libri di Hans Küng e di Vittorio Messori.

“Il Principio Passione” di Vito Mancuso    - Garzanti Editore 2013
(PP.x) = Principio Passione. Pagina

A cura di:
Sandro B.
07.08.2016

Saturday, August 6, 2016

UNIVERSO IN EVOLUZIONE (Fides 3)



Pierre Theilhard de Chardin
Questo articolo presenta la visione del teologo-scienziato Theilhard de Chardin che vede l’universo in evoluzione e l’umanità convergere verso il Dio dell’evoluzione, il motore dell’universo (punto Omega).  L’importanza del suo lavoro è quello di aver collaborato al progetto di tessere un ponte di collegamento tra pensiero scientifico e pensiero religioso.

Il Punto OMEGA
Universo in evoluzione: Fino al XIX secolo si era pensato che il cosmo fosse statico, poi fece irruzione l’idea dell’evoluzione quando Laplace ipotizzò che i corpi celesti come il sole ed i pianeti fossero generati progressivamente a partire da una nebulosa originaria.

Theilhard ha una visione evoluzionista dell’Universo

Esseri umani: le forme più elevate di personalizzazione dell’universo, “individualizzati” liberi centri di attività.

Pierre Theilhard de Chardin definisce il Punto Omega come il punto di arrivo del processo evolutivo:

  •    È sempre esistito
  •    Autonomo, libero da limiti di spazio e di tempo
  •    Massimo livello di complessità e di coscienza verso cui l’Universo tende nella sua evoluzione
  •     Massimo della complessità e della coscienza indipendente dall’Universo che si evolve. Il Punto Omega è quindi TRASCENDENTE 
  •   Non è solo punto di arrivo ma la CAUSA per la quale l’Universo si muove nella direzione della complessità e della coscienza (geosfera, biosfera, noosfera).
Pierre Theilhard de Chardin colloca il Punto Omega all’interno dell’ortodossia del Dio cristiano che è TRASCENDENTE (indipendente rispetto al creato)
  •  Credo che l’Universo è in evoluzione. Credo che l’evoluzione va verso lo Spirito. Credo che lo Spirito si compie in qualcosa di Personale. Credo che il Personale Supremo è il Cristo Universale
  • Cristo evolutore (Dio dell’evoluzione) centro e motore dell’Universo. Cristo Omega che orienta e fa convergere il movimento complessivo dell’universo promuovendo l’umanizzazione progressiva della terra
  • Theilhard interpreta l’AMORE come vera e propria forza gravitazionale come funzione centripeta capace di attrarre e curvare lo spazio-tempo in quella direzione dell’Universo che egli chiamerà Punto Omega, il centro dei centri, e che non è un’astrazione ma una persona CRISTO.


Riferimenti:
Questo articolo è il n.3 della serie “Fides” che partendo dalla teologia di Vito Mancuso cerca di arrivare ad una visione di fede. Di aiuto a questo mio lavoro sono stati anche i libri di Hans Küng e di Vittorio Messori.

“Fenomeno Umano” di Pierre Theilhard de Chardin

A cura di:
Sandro B.
06.08.2016