Friday, December 1, 2023

LA NATURA E GLI UOMINI

Mentre tutta la natura si trasforma, si consuma, invecchia, si decompone e scompone nella sua forma assorbendosi tutta nella materia cosmica, gli uomini tormentati dalla paura di morire e indottrinati dalle religioni, si sono convinti che la natura non li sottoponga alle stesse leggi, bensì abbiano una forma di trattamento individuale, che si chiama vita eterna.
Nel nostro universo grazie alla disintegrazione di una cosa, un’altra può avere inizio, può sorgere la diversità. Può apparire la bellezza e così si compie l’evoluzione della Realtà cosmica. Una vita finisce sempre per morire, e una morte è sempre fonte di principio, di essere e di vita.
In natura le nozioni di bene e del male, di bontà e malvagità, di virtù e di vizio, di grazia e di peccato, di castigo e legalità, di moralità e immoralità, di giustizia e di ingiustizia, di morte e di vita, non hanno senso. Questi concetti sono stati sviluppati principalmente dagli esseri umani ad uso interno per darci una regola di vita. In natura tutto accade non soltanto naturalmente ma anche necessariamente.
Nella vita disgrazie e cataclismi, apocalissi non sono solo all’ordine del giorno, ma rispondono anche all’ordine della necessita e non ammettono alcun giudizio di valore né alcuna qualifica morale.
La morte non è altro che la manifestazione naturale fondamentale per il buon funzionamento e per la perfezione globale dei dinamismi che tengono in esistenza la realtà nel nostro universo.
Nella concezione dell’essere umano di Goethe questi viene ritenuto un’entità naturale e soprannaturale, naturale in quanto l’umanità è un prodotto della natura, soprannaturale in quanto attraverso il nostro potere concettuale noi allarghiamo la possibilità della natura permettendole di raggiungere attraverso noi stessi la capacità di riflessione come accade nella filosofia, nell’arte e nella scienza.

Da un articolo di Albino Michelin del 2023
Sintesi ed adattamento di ColosseoNews

DIE NATUR UND DER MENSCH

Während die gesamte Natur sich wandelt, verschleißt, altert, verfällt und sich in ihrer Form zersetzt und alles in die kosmische Materie aufnimmt, haben sich die von der Angst vor dem Sterben gequälten und von den Religionen indoktrinierten Menschen eingeredet, dass die Natur sie nicht denselben Gesetzen unterwirft, sondern dass sie eine Form der individuellen Behandlung haben, die man ewiges Leben nennt.
In unserem Universum kann durch den Zerfall einer Sache eine andere beginnen, kann Vielfalt entstehen. Schönheit kann erscheinen, und so wird die Evolution der kosmischen Wirklichkeit vollendet. Ein Leben endet immer im Tod, und ein Tod ist immer eine Quelle von Anfang, Sein und Leben.
In der Natur sind die Begriffe Gut und Böse, Tugend und Laster, Gnade und Sünde, Strafe und Legalität, Moral und Unmoral, Gerechtigkeit und Ungerechtigkeit, Tod und Leben bedeutungslos. Diese Begriffe wurden von den Menschen hauptsächlich für den internen Gebrauch entwickelt, um uns eine Lebensregel zu geben. In der Natur geschieht alles nicht nur natürlich, sondern auch notwendigerweise.
Im Leben sind Unglücksfälle und Katastrophen, Apokalypsen nicht nur an der Tagesordnung, sie entsprechen auch der Ordnung der Notwendigkeit und lassen kein Werturteil oder eine moralische Qualifikation zu.
Der Tod ist nichts anderes als eine natürliche Erscheinung, die für das reibungslose Funktionieren und die allgemeine Perfektion der Dynamiken, die die Realität in unserem Universum aufrechterhalten, grundlegend ist.
In Goethes Menschenbild ist der Mensch sowohl ein natürliches als auch ein übernatürliches Wesen, natürlich insofern, als der Mensch ein Produkt der Natur ist, übernatürlich insofern, als wir durch unsere Gedankenkraft die Möglichkeiten der Natur erweitern, indem wir sie durch uns zur Reflexionsfähigkeit befähigen, wie es in Philosophie, Kunst und Wissenschaft geschieht.

Aus einem Artikel von Albino Michelin aus dem Jahr 2023
Synthese erweitert und angepasst von ColosseNews