Wednesday, August 5, 2020

INAUGURAZIONE PONTE "GENOVA SAN GIORGIO"

Lunedì 3 agosto è stato inaugurato a Genova il nuovo viadotto autostradale che ha sostituito il Ponte Morandi. Il nuovo ponte, progettato dall’architetto Renzo Piano, si chiama “Genova San Giorgio” ed è stato aperto al traffico il 5 agosto. L’inaugurazione è avvenuta alla presenza del presidente della Repubblica Sergio Mattarella, del capo del governo Giuseppe Conte, del presidente della regione Giovanni Toti, del sindaco di Genova Marco Bucci e del progettista architetto Renzo Piano.

Per il premier Giuseppe Conte il ponte è “frutto del lavoro e del genio italico”, realizzato nel rispetto delle regole ed a tempo di record. La struttura ha ricevuto la benedizione dell’arcivescovo di Genova, monsignor Marco Tasca, che ha invocato la Madonna della Guardia, il cui santuario domina il ponte, ed a cui il vescovo ha affidato questa nuova struttura.

Anche in vecchio ponte Morandi era il “frutto del lavoro e del genio italico” ed era stato inaugurato nel 1967 dal presidente della repubblica Giuseppe Saragat con la benedizione dell‘allora vescovo di Genova. Purtroppo il 14 agosto del 2018 il ponte è crollato causando la morte di 43 persone. Non è stato un evento imprevedibile e causale bensì il “frutto dell’incuria e della scelleratezza italica”.

La cerimonia d’inaugurazione del nuovo ponte San Giorgio nelle intenzioni degli organizzatori doveva essere sobria, nel rispetto delle persone che avevano perso la vita nel crollo del vecchio ponte Morandi. Lo è stata solo in parte! Non si è riusciti a fare a meno dei rappresentanti della politica, sempre presenti nelle inaugurazioni, ma assenti nei compiti di gestione e di controllo delle infrastrutture del paese e nella tutela della vita dei cittadini. Sempre emozionante il passaggio della Frecce Tricolori, ma se ne poteva fare a meno, più profonde e presenti erano le emozioni che agitavano l’anima ed i sentimenti di tutti quelli che nella tragedia del 14 agosto 2018 avevano perso i loro cari.

A testimonianza un intervista del quotidiano La Nazione

Genitori di una vittima: 'La festa aumenta il nostro dolore' - "Altro che festeggiamenti, altro che orgoglio nazionale. Il nuovo ponte di Genova non è una rinascita, ma il simbolo del fallimento e di 43 vite ingoiate da un ponte fatiscente che qualcuno ha permesso crollasse in qualche modo". Lo hanno detto Franco e Daniela Fanfani, in un'intervista al quotidiano La Nazione: sono i genitori di Alberto Fanfani, medico morto a 32 anni nel crollo del ponte Morandi insieme alla fidanzata Marta Danisi, 29 anni, mentre lui la accompagnava ad Alessandria dove aveva ottenuto in ospedale il posto a tempo indeterminato come infermiera. Le celebrazioni per l'inaugurazione del nuovo ponte 'Genova San Giorgio', ha affermato Franco Fanfani, "è insopportabile per chi come noi ha perso un proprio caro. Serve solo a aumentare il dolore che mia moglie e io portiamo dietro, come tutte le altre famiglie coinvolte. Non è una una rinascita, non c'è niente da celebrare. Altro che sfilate dei politici". Daniela Fanfani ha parlato di "pianto e dolore. Ogni ponte che vedo mi si chiude lo stomaco. Altro che passerelle. I politici e gli amministratori avrebbero dovuto mettersi sotto il ponte, chinare la testa e vergognarsi di ciò che è successo". La madre di Alberto ha ricordato che il figlio "stava accompagnando" la fidanzata "a Alessandria, all'ospedale dove aveva ottenuto il contratto a tempo indeterminato come infermiera. Lui stava per prendere la specializzazione in medicina. 'Potrò fare il medico come sogno da sempre' mi aveva detto con orgoglio. Avevano anche fissato la data delle nozze: 25 maggio 2019. Erano felici. Erano insieme. E insieme sono morti in quel maledetto crollo".

In definitiva sarebbe stato più decoroso non mettere in risalto ancora una volta quella che è stata una vergogna nazionale.

Sandro
05.08.2020