Wednesday, February 16, 2022

PER LA FISICA QUANTISTICA L'ANIMA ESISTEREBBE E SAREBBE IMMORTALE

Gli scienziati della fisica quantistica mostrano oggi un grande interesse verso le ricerche oltre i limiti del visibile e dello sperimentabile. Come sul cervello artificiale, l’uomo robot, gli ufo, eventuale vita di umani negli altri pianeti. E cosi la stessa fisica vorrebbe sostenere l’esistenza dell’anima e della sua immortalità prima della nostra nascita e dopo la nostra morte. Va premesso subito che si tratta di due piani diversi: Dio -anima da una parte e uomo-scienza dall’altra e quindi si lavora su indizi. Ma forse vale la pena di non rifiutare tutto a priori per recepire qualche elemento positivo concernente l’eventuale status dell’uomo post mortem. Sappiamo bene dall’illuminismo, corrente di pensiero sorta verso il 1715 per sostenere che l’uomo deve agire secondo” il lume della ragione” quindi nessuna repressione più del libero pensiero e difesa dell’autonomia di ricerca. Di qui un corteo di affermazioni, come:” L’uomo viene dal nulla e torna nel nulla. Non è Dio che ha creato l’uomo, ma l’uomo che ha creato Dio. L’anima è un composto chimico che si decompone con la morte. La religione è l’oppio dei popoli. Si schiacci l’Infame, cioè Gesù di Nazareth, secondo il proclama di Voltaire. L’uomo è un tubo digerente. L’uomo è ciò che mangia. La vita è una favola narrata da un imbecille “. Quindi una scienza atea ed anticlericale. Ora invece nella fisica quantistica abbiamo una scienza che si avvicina di più alla religione e non la combatte per rivalsa o partito preso. Certo sappiamo che prima dell’attuale fisica quantistica e da sempre le religioni a questo mondo ci sono e ci sono state. Con le loro diverse divinità, riti, magie preghiere. Ma nel profondo dell’essere umano vi è sempre stato pure un rapporto e un bisogno di rapporto per quanto vago con lo spirito di un Essere assoluto, identico in tutti. E qui tutte le religioni convengono. Ci limitiamo alle maggiori: Il Cristianesimo con il suo Dio di Gesù e un miliardo e 200 milioni di credenti, l’induismo con il suo Dio Brahma e un miliardo e 600 milioni di credenti, gli africani con il Dio Vudu e un miliardo e 300 milioni di credenti. Siamo 8 miliardi di persone che credono o sentono il bisogno di un essere assoluto, di uno spirito universale, quindi 8 miliardi di fratelli. Che poi da adulti divengano onesti o disonesti dipende dalla loro coscienza o incoscienza. E ognuna di queste religioni con la sua immortalità dell’anima anche se in modo diversificato. Per l’antica religione greco romana Giove infondeva l’anima come una fiammella che si trova nel corpo quasi in un carcere e desiderosa di tornare d’onde è partita. Per Il Cristianesimo con il suo dopo morte in cui si destina l’anima in paradiso o purgatorio o inferno. Per l’induismo con la sua sopravvivenza attraverso la reincarnazione in altre vite fino alla purificazione totale. Per la negritudo africana con le anime dei defunti che sopravvivono negli antenati della comunità. Tutte queste religioni hanno modi diversi di descrivere il dopo morte, ma tutte convengono che l’anima non si estingue ed è immortale, perché ognuno di noi è parte del divino. A questo punto si aggiunge la ricerca della fisica quantistica, la quale essa pure vorrebbe dimostrare che l’anima nostra esiste ed è immortale. Questa fisica fa un cammino per conto proprio ed è ovvio. Parte dall’affermazione che il mondo è in continua evoluzione. E qui si trova d’accordo von S. Paolo e il teologo gesuita Teilhard de Chardin, il quale sostiene che il creato va dal caos verso il cosmo, dal disordine verso l’ordine, dall’umanità verso l’umanizzazione e infine verso la cristificazione, la cui scadenza non si può ipotizzare in misura di anni o di secoli. La fisica quantistica e suoi molti scienziati, fra cui il biologo premio Nobel svizzero W. Arber, partono dall’idea del cervello visto come computer biologico. Un tempo si pensava che l’elemento infinitamente piccolo della materia fosse l’atomo. Oggi non è cosi, la fisica nota che questo è quasi irraggiungibile e forse va a finire oltre, in qualcosa di “spirituale”: quello che da secoli noi chiamiamo anima. La nostra anima esisterebbe nell’universo prima della nostra nascita, verrebbe assunta dai nostri neuroni cerebrali, e dopo la morte ritornerebbe nell’universo, ma non verrebbe distrutta. L’anima con la coscienza ha bisogno del cervello come condizione per esprimersi, ma non si identifica con esso, non ne segue la sorte. L’anima è molto di più delle vibrazioni del cervello, è della stessa vibrazione dell’universo. Forse questa è una nuova stagione di confronto fra ragione e fede. Ma qui è conveniente completare il tutto con la figura di Gesù e il suo messaggio. Si va nella fede, cioè in fiducia nei suoi confronti. Per Gesù non c’è dubbio, l’anima è eterna, come Dio esiste dall’origine del mondo e non muore più. Nulla si crea e nulla si distrugge. Essa mantiene la sua identità, senza reincarnarsi in altri esseri. Gesù dice: “o padre di tutto quello che mi hai dato non andrà perduto nulla. Non vi chiamerò più schiavi, ma figli e se figli eredi.” Ovviamente non va dimenticata la nostra esperienza psicologica. La nostra struttura insostituibile è quella di amare ed essere amati. Persino tutto il creato vive d’amore: i pianeti fra di loro, le nostre cellule tutte per una, una per tutte, gli uomini che cercano morendo la luce. Non è possibile che un Dio ci abbia fatti per l’amore e per la vita e alla fine tutto vada in delusione e frustrazione. Un gioco di cattivo gusto. Dalla nostra parte ci sta, anche se non una prova scientifica, un indizio di fondo. Noi siamo nostalgia dell’Altro, nostalgia dell’Oltre.

 Autore: Albino Michelin

Adattamento: ColosseoNews

16.02.2022