Thursday, November 15, 2018

MAK FILISER

Quello che è successo accade spesso. Mak Filiser, ormai anziano, non poteva più rimanere in casa da solo e i suoi familiari non potendolo accudire, lo hanno ricoverato in una casa di cura per anziani in un paese di campagna australiano. I famigliari piano piano hanno diradato le visite e lui si è trovato solo e abbandonato, fino al giorno della sua morte all’età di 86 anni.
Alla sua morte, gli infermieri del reparto geriatrico della casa di cura in cui viveva, hanno iniziato a pulire e sistemare i suoi oggetti. Tra le sue carte, una delle infermiere ha trovato una poesia scritta da Mak e ne è rimasta così colpita che ha fatto delle fotocopie e le ha distribuite a tutti i colleghi.
Per iniziativa di un infermiera di Melbourne una copia della poesia è stata pubblicata, nelle edizioni di Natale delle riviste per la salute mentale di tutto il paese, come unico lascito di questo vecchio per i posteri. E così questo vecchio, che nulla pareva potesse dare al mondo, ora è l’autore di questa poesia che vola attraverso la rete internet e non solo.



"Vecchio scorbutico"

Che cosa vedi infermiera? Cosa vedi?
A cosa stai pensando … quando mi guardi?
Vedi un uomo vecchio, irritabile … non molto saggio.
Dalle abitudini incerte … con gli occhi spenti?
Che dribbla con il cibo … e non da alcuna risposta.
Quando provi a dirgli a voce alta: ...” almeno assaggia”!

Sembra non gli importi … quello che tu fai per lui.

Uno che perde sempre il calzino o la scarpa,
Uno, che ti resista o meno … ti permette di occuparti di lui,
per fargli il bagno, per alimentarlo … per tutta la lunga giornata.
È questo che stai pensando? E questo quello che vedi?
Apri gli occhi infermiera! ... tu non sembri interessata a me.

Ora ti dirò chi sono... mentre me ne sto qui, seduto in silenzio
lasciandomi imboccare per compiacerti.

«Io sono un piccolo bambino di dieci anni … con un padre ed una madre,
Fratelli e sorelle … che si vogliono bene.
Sono un ragazzo di sedici anni … con le ali ai piedi.
Che sogna presto … di incontrare l’amore.
A vent’anni sono già sposo … il mio cuore batte forte.

Ricordando, entusiasta … ciò che promisi di mantenere.

A venticinque anni … ho già un figlio mio.
Che ha bisogno della mia guida … di una casa sicura e felice in cui crescere.
Sono già un uomo di trent’anni … e mio figlio è cresciuto in fretta,
siamo molto legati uno all’altro … da un sentimento che dovrebbe durare a lungo.
Ho quarant’anni, mio figlio ora è un adulto … e se ne è andato.
Ma la mia donna mi sta’ accanto ... per consolarmi affinché io non pianga.
A poco più di cinquant’anni … i bambini giocano attorno alle mie ginocchia.

Ancora una volta, abbiamo con noi dei bambini io e la mia amata.

Ma arrivano giorni bui …. mia moglie muore.
Guardo al futuro … rabbrividisco con terrore.
Abbiamo allevato i nostri figli … poi loro hanno allevati i propri.
E penso agli anni vissuti … all’amore che ho conosciuto.
Ora sono un uomo vecchio … e la natura è crudele.
Si tratta di affrontare la vecchiaia … con lo sguardo di un pazzo.
Il corpo lentamente si sbriciola … grazia e vigore mi abbandonano.
Ora c’è una pietra … dove una volta c‘era un cuore.

Ma all’interno di questa vecchia carcassa un giovane uomo vive ancora.

E così adesso, ancora una volta … il mio cuore martoriato si gonfia.
Mi ricordo le gioie… ricordo il dolore.
E sto amando e vivendo… è di nuovo la vita.
Ripenso a tutti gli anni, troppo pochi… scivolati via veloci.
E devo accettare il fatto… che niente può durare».

Quindi aprite gli occhi gente... apriteli e guardate.

”Non un uomo vecchio e scorbutico”

Avvicinatevi meglio … e vedete… ME!!

Mak Filiser



“Cranky Old Man“

What do you see nurses? What do you see?
What are you thinking…when you’re looking at me?
A cranky old man…not very wise,
Uncertain of habit…with faraway eyes?
Who dribbles his food…and makes no reply.
When you say in a loud voice…I do wish you’d try!’

Who seems not to notice…the things that you do.
And forever is losing…A sock or shoe?
Who, resisting or not…lets you do as you will,
With bathing and feeding…The long day to fill?
Is that what you’re thinking? Is that what you see?
Then open your eyes, nurse…you’re not looking at me.
I’ll tell you who I am … As I sit here so still,
As I do at your bidding…as I eat at your will.

I’m a small child of Ten…with a father and mother,
Brothers and sisters…who love one another
A young boy of Sixteen…with wings on his feet
Dreaming that soon now…a lover he’ll meet.
A groom soon at Twenty…my heart gives a leap.

Remembering, the vows…that I promised to keep
At Twenty-Five, now…I have young of my own.
Who need me to guide…And a secure happy home.
A man of Thirty…My young now grown fast,
Bound to each other…With ties that should last.
At Forty, my young sons…have grown and are gone,
But my woman is beside me…to see I don’t mourn.
At Fifty, once more…Babies play ’round my knee,

Again, we know children…My loved one and me.

Dark days are upon me…My wife is now dead.
I look at the future…I shudder with dread.
For my young are all rearing…young of their own.
And I think of the years…And the love that I’ve known.
I’m now an old man…and nature is cruel.
It’s jest to make old age…look like a fool.
The body, it crumbles…grace and vigor, depart.
There is now a stone…where I once had a heart.

But inside this old carcass a young man still dwells, 

And now and again…my battered heart swells
I remember the joys…I remember the pain.
And I’m loving and living…life over again.
I think of the years, all too few…gone too fast.
And accept the stark fact…that nothing can last.
So open your eyes, people…open and see.

Not a cranky old man.

Look closer…see…ME!!

by Mak Filiser

Traduzione della poesia in Italiano
Sandro

Wednesday, November 7, 2018

ANGELO CIOCCA LO SCARPARO

Er parlamentare europeo de la Lega Angelo Ciocca se porta a casa tra stipennio e indennità più de 10 mila euro ar mese.

Tutta 'sta barca de quatrini Angelo Ciocca, brav’omo, onesto e coscienzoso se li vò guadambià e da politico se vò puro fà notà. Sennò a Brussell che cavolo ce l’hanno mannato a fà?

„Audaces fortuna iuvat“.

Quanno a Strasburgo, li nemici der popolo italiano, bocciano co la lettera de risposta la lista de la spesa der governo giallo-verde …
Ciocca nun ce stà.

Fa 'no zompo, se leva 'na scarpa griffata „made in Italy“ e la sbatte su la lettera pe' controfirmà.

Così l’italiani se fanno rispettà! Così je dice la capoccia ar sor Ciocca: cor carcagno mio contro tutte le bucie de 'sti „euroimbecilli“.

In verità l‘ Italia de Ciocca, e di chi ce l’ha mannato ar parlamento europeo, se deve annà a nasconne de vergogna. N’antra figuraccia, come ai tempi der Berlusca e a storia der Kapò.

Ma cor Bullo e Giggetto ar governo che te voi aspettà? A monnezza finirà. Co 'na mano davanti e una de dietro, come don Farcuccio, finirà.



Sandro
07.11.2018