Friday, March 19, 2021

SAN REMO 2021: ME NE FREGO

In cinque serate dal 2 al 6 marzo 2021 ha avuto luogo il Festival di San Remo. Ad altri l’intento di farne un giudizio dal punto di vista artistico, dei contenuti, con analisi sociologiche, auditel e quant’altro.

 In questo articolo si vuole focalizzare l’evento da un angolo circoscritto, ma significativo. Breve inquadratura: due presentatori: Amedeo Sebastiani (Amadeus), e Rosario Fiorello, 26 artisti, alcuni ospiti d’onore, fra cui Lauro De Marinis col nome d’arte Achille Lauro. Contorni, abbigliamenti bizzarri, un insolito femminilismo, confusione di generi, travestimenti eccentrici, maschi vestiti da femmine, baci gay per combattere l’omofobia: forse l’effetto della pandemia, il bisogno di uscire dall’isolamento e dalla depressione. Fino a qui quanto ci ha passato il convento. Un’osservazione però e abbastanza pertinente è sul numero esibito dal duo Lauro-Fiorello. Vestito total black, con la corona di spine cinta attorno al capo, lo showman Achille esegue la sua canzone “Me ne frego”. Già il testo si presta a delle riserve: un messaggio dal significato:” me ne frego, faccio l’amore col mio ego”. Praticamente l’apologia del nulla, del proprio individualismo, della propria istintualità, del vuoto, dell’irrilevanza di ogni regola e dei così detti valori. Ma gira e rigira non è tanto il testo che fa stupore quanto l’abbinamento con la corona di spine, simbolo sacro della passione di Gesù, dell’Ecce Homo di Pilato, quando questi condanna Gesù così conciato e distrutto all’esecuzione capitale.

Ovviamente non potevano mancare le reazioni, in quanto ogni simbolo sacro ha la sua collocazione, diversamente diventa profanazione. Inoltre non si può dare torto a quanti sostengono non potersi definire culturale e men che meno educativo per le nuove generazioni un simile spaccio di cinismo verso i simboli sacri. Il discorso sul simbolismo religioso è più profondo di quello che sembra. Perché non tocca Gesù Cristo, tocca il credente, cioè la persona che viene offesa nella sua identità fondante.

Una forte reazione è arrivata dal Vescovo di San Remo A. Suetta che ha pubblicato sul sito della Diocesi una Lettera in cui attacca il Festival per “la mancanza di rispetto e derisione verso la fede cristiana esibite in forme volgari e offensive” da alcuni protagonisti sul palco. Nel mirino in particolare Achille Lauro, i Maneskin e il premio Città di Sanremo a Rosario Fiorello.

Citazione: “A seguito di tante segnalazioni di giusto sdegno e di proteste – si legge nella nota – riguardo alle ricorrenti occasioni di mancanza di rispetto, di derisione e di manifestazioni blasfeme nei confronti della fede cristiana, della Chiesa cattolica e dei credenti, esibite in forme volgari e offensive nel corso della 71 edizione del Festival della Canzone Italiana a Sanremo, sento il dovere di condividere pubblicamente una parola di riprovazione e di dispiacere per quanto accaduto “.
 

Doveroso è anche dar voce a tutte le persone credenti e non credenti che si sentono offese e costernate dallo spettacolo offerto dal Festival di San Remo 2021 pieno di insulsaggini e volgarità, per sostenere il coraggio di chi con dignità non si accoda alla deriva dilagante di una società, quella italiana, che ha perso i suoi valori portanti e se ne compiace con il motto “me ne frego”.


 Sandro
19.03.2021