Wednesday, December 7, 2011

Decreto Monti salva Italia, poca equità.

L'anno 2011 ha segnato il completo fallimento del sistema politico italiano. Di fronte alla crisi finanziaria che ha colpito la zona-euro, fino ad arrivare a minacciare il tracollo economico dell’Italia, il governo non è stato in grado né di riconoscere né di affrontare il grave pericolo di “default”. Il governo Berlusconi è stato costretto a dare le dimissioni, per far posto ad un governo tecnico. Un governo incapace, guidato da un premier discreditato, ed un sistema politico bipolare bloccato hanno dimostrato tutta la loro inadeguatezza nel momento in cui era in gioco il futuro del paese.


Il presidente della repubblica Giorgio Napoletano, con sagacia e tempestività ha affidato il compito di operare il salvataggio finanziario del paese a Mario Monti. L’iniziativa del presidente ha riscosso l’approvazione della maggioranza degli italiani, che hanno manifestato al nuovo premier la loro stima e riposto in lui la loro fiducia.


Monti in brevissimo tempo, ha approntato una squadra di governo e messo a punto una manovra finanziaria avente come obiettivi: mettere a posto i conti dello stato come richiesto dall’Europa, riacquistare la fiducia dei mercati finanziari in merito alla tenuta del paese e cercare di far ripartire la stagnante economia.


«Chiamatelo decreto salva-Italia». Così Mario Monti ha definito il 5 dicembre 2011 la manovra economica da 30 miliardi varata dal suo governo. Monti aveva promesso che la manovra, necessariamente molto pesante, sarebbe stata emanata all’insegna di «Efficienza, Equità e Sviluppo».


L’attesa del contenuto delle misure anticrisi, rispettose come promesso dell’equità sociale, è stata grande, ma ci si era dimenticati che un governo tecnico non è mai un governo indipendente, bensì è soggetto alle richieste ed ai divieti delle forze politiche che devono garantirne la maggioranza in parlamento.


Con il dovuto rispetto per il lavoro svolto da Mario Monti e dai suoi ministri si deve amaramente costatare che alcune delle misure proposte non rispettano il criterio di equità. Una misura in particolare è inaccettabile, quella che riguarda la mancata indicizzazione delle pensioni superiori a 940 euro al mese. Di fronte a questo “sacrificio” lo stesso ministro del lavoro Elsa Fornero, nell’annunciare tale misura, si è commossa e non è riuscita a portare a termine la sua esposizione.


mancata indicizzazione delle pensioni oltre i 940 euro = iniquità


Per la stragrande dei pensionati (7 su 10) che percepiscono una pensione superiore a 960 euro mensili, la misura proposta è troppo pesante.


Si è anche detto che il mantenimento dell'adeguamento del caro vita per le pensioni inferiori a 960 euro viene compensato con una tantum dell'1.5% sui capitali rientrati dall'estero con lo scudo fiscale di Tremonti. A questo punto c’è da chiedersi perché con la manovra non si è aumentata l’una tantum al 5% ? La Germania ha sanzionato chi ha esportato capitali evadendo le tasse fino al 34%, l’Italia ha invece applicato sanzioni irrisorie dal 2.5 al 7% , perché?


Per concludere:


Mario Monti chiama il suo decreto salva-Italia. È possibile e me lo auguro, ma senza le dovute correzioni ed emendamenti nella fase di finalizzazione, è difficile parlare di Equità.


In Italia le ingiustizie possono essere riparate solo con altre ingiustizie. Molto spesso le ingiustizie le subiscono la povera gente. Per quanto riguarda l’equità, il paese la sta cercando da 150 anni e non l’ha ancora trovata. È triste ma è cosi!


Sandro

2 comments:

  1. Fino ad un mese fa l'Italia aveva due problemi capitali:Berlusconi (con annessi e connessi) ed il debito. Ora e' rimsto il secondo. la strada del risanamento e' stretta, sconnessa, scoscesa e lastricata di lacrime. L'equita' in una situazione come questa puo' essere un fine non un mezzo. Non e' realistico pensare che chi ha rubato e nascosto fino ad ora sia adesso pronto a metter la mano nel portafoglio. I primi passi toccano sempre agli onesti o achi non si puo' nascondere. Stara' poi alla societa civile chieder il conto con gli interessi ai furbi. Ma prima e' necessario radicare il senso civico e cambiare il rapporto cittadino istutuzioni. In Italia c'e' tanto sommerso perche' troppi credono di risparmiare. In realta' continuano a far arrichire solo i furbi.
    Raniero

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  2. Perche' ci lamentiamo dei tagli alle pensioni e non abbiamo detto una parola sulle costosissime missioni internazionali del nostro esercito all'estero ? Continuiamo ad illuderci di poter garantire 'presenza' militare, ma sono queste imprese che fanno andare il debito pubblico alle stelle. A menoche' non ci siano finanziamenti privati all'esercito...
    Marco

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