Thursday, January 21, 2010

La rivolta di Rosarno: affronto alla 'ndrangheta.

Tamir era arrivato dall'Africa in fuga dalla fame, in cerca di una vita decente. Aveva dovuto pagare 1000 dollari per poter arrivare in Italia. Quando era partito s'immaginava l'Italia come un paese civile che gli avrebbe fornito delle opportunita'. Tamir aveva intrapreso "il cammino della speranza", quell' amaro cammino che tanta povera gente, anche italiani, avevano percorso prima di lui.


In qualche modo Tamir era finito a Rosarno, un piccolo feudo della 'ndrangheta calabrese. Tamir non sapeva che era arrivato in una di quelle parti dell'Italia in mano alla criminalita' organizzata. Presto avrebbe subito la violenza di un sistema dove soprusi e l'illegalita' sono pratica comune e dove l' autorita' ufficiale chiude gli occhi su tutto.


Rosarno e' un paese di una regione agricola, ma la ricchezza non proviene da arance e mandarini bensi' da appalti truccati, droga, pizzi e tangenti. Quando e' il periodo della raccolta non si trova nessuno che si abbassa al lavoro manuale, neppure i disoccupati. Gli immigrati risolvono il problema. A Rosarno e dintorni ci sono dai due ai tremila africani utilizzati come braccia.


Tamir e' arruolato nell'esercito dei mercenari di Rosarno. La paga, per 12 ore di lavoro, e' di 20 euro al giono a cui vanno tolti 5 euro per il pizzo e 3 euro per pagare il camion che lo porta sul posto di lavoro. Tamir vive in una vecchia fabbrica abbandonata, senza acqua, senza luce, senza servizi igienici ammucchiato con decine di compagni di sventura. Le condizioni di vita sono disumane, lo sfruttamento brutale. La gestione di questo sistema criminale e' di competenza delle cosche locali che controllano il territorio.


Tamir ha capito in quale inferno si e' cacciato, ma non ha scelta deve subire, mandare giu' tutto, e' disperato e pieno di rabbia. Vorrebbe tornare indietro, fuggire ma anche questo gli e' precluso. Allora Tamir va avanti come un automa lavora e basta, la sua dignita' umana si sta dissolvendo perche e' diventato uno schiavo.


Un giorno come se non bastasse subisce un' aggressione assieme a dei compagni . Vengono presi di mira da persone non identificate con fucili ad aria compressa e feriti. In quel momento la rabbia esplode, Tamir scende in piazza, i mercenari neri sono in rivolta poiche' il sopruso ha superato ogni limite. Il paese di Rosario viene messo a ferro e fuoco dall' esercito dei disperati fin quando non interviene la polizia.


Tamir non se ne rende conto , ma lui ed i suoi compagni immigrati hanno attuato per la prima volta in Italia una rivolta contro il crimine organizzato, in una zona controllata dalla 'ndrangheta. Mai in Calabria qualcuno avrebbe osato tanto, poiche dove c'e' la mafia regna l'omerta', la paura e la rassegnazione. Ci volevano i neri immigrati per far scoppiare una rivolta, la societa' calabrese non ha mai saputo e potuto ribellarsi al male atavico che da sempre la schiavizza.


Tamir deve subire la vendetta. L' affronto subito dall' 'ndrangheta doveva essere punito, le regole criminali dovevano essere ripristinate. Parte la "spedizione punitiva" la caccia al nero, le sparatorie e le sprangate finche' la polizia non trasferisce gli immigrati in luoghi piu' sicuri.


Molti abitanti di Rosarno si sono resi conto che tollerare l'ingiustizia non paga, ed hanno costituito un Comitato civico in cui si condannano tutte le forme di violenza contro il popolo degli immigrati.


Per il sistema mafioso la rivolta e' stata una sorpresa La disperazione e la rabbia della gente come Tamir hanno innescato una rivolta, ed hanno dimostrato che il potere della mafia puo' essere combattuto e destabilizzato. Gli abitanti di Rosarno hanno dovuto capire che tollerando l'ingiustizia a casa loro, erano diventati complici e con la rivolta erano diventati anche vittime.


I fatti di Rosarno sono emblematici. Sarebbe bene se in Italia la gente seguisse l' esempio di Tamir ed avesse il coraggio di ribellarsi contro un sistema sempre piu' degenerato, ingiusto e violento. Le speranze sono poche perche il popolo italiano per sua natura e' paziente e preferisce tacere e subire, molti sperano di potere stare un giono dalla parte dei "furbi", se poi tutto dovesse andare storto c'e' qualcuno che promette il Paradiso. Nel frattempo il regime ha monopolizzato l'informazione, il messaggio e' che tutto va bene, nel caso peggiore poi "c'e' Silvio".


Sandro

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