Friday, February 11, 2011

Dove era Dio?


L’articolo di Eugenio Scalfari su Repubblica del 3 novembre 2002 si sofferma su un fatto drammatico, sconvolgente ed inaccettabile. Una strage d’innocenti causata da un terremoto; ancora una volta sorgono spontanee le domande: dov'era Dio quando tutto questo è accaduto? Perché Dio lo ha permesso?

Riporto parti dell’articolo:

A San Giuliano di Puglia il terremoto del 31 ottobre 2002 ha rapito alla vita 26 bambini.
Non era mai accaduto che una scossa, una sola scossa mortale, colpisse solo bambini, 26 in tenerissima età, insieme ad una delle loro maestre. Il caso ha provocato questo orrore e questa disperazione: una strage di bambini, quasi il 3 per cento dei mille abitanti di San Giuliano, un'intera generazione nata nel '96 e cancellata in sei secondi dalla vita di quel paese, un buco nero che ha risucchiato creature che pochi attimi prima erano ancora piene di allegria, curiosità, affetti, vita.
Un bambino che muore è il male assoluto. Quando muore a causa d'un cataclisma della natura è un male senza spiegazione.
A un certo punto di quella terribile giornata del 31 ottobre, il volto dolente d'un prete del paese colpito è comparso negli schermi della televisione. La voce aveva un timbro disperato per la strage d'innocenti, ma soprattutto per un dubbio, una domanda angosciosa che emergeva dalla sua coscienza di sacerdote e uomo di fede.
"Che cosa pensa di quanto è accaduto?" gli aveva chiesto il giornalista. Il prete aveva l'abito gualcito e sporco di terra, il colletto bianco sghembo sotto la talare e gli occhi persi nello sgomento. Dopo un silenzio di alcuni secondi, quasi che volesse impedirsi di esprimere un pensiero così profondamente blasfemo, ha detto: "Mi sono chiesto: ma dov'era Dio quando tutto questo è accaduto?" …….


Su Repubblica del 14 novembre 2002 Scalfari dice di aver ricevuto molte lettere di commento al suo articolo "Dov'era Dio”. Tra queste lettere ce n'era una particolarmente toccante scritta da don Pierluigi Sambuceti parroco in Chiavari.

Riporto parti del commento:

«Caro Scalfari, toccato dal suo articolo di fondo su "la Repubblica" di oggi 3 novembre vorrei proporre la mia riflessione. Sono un giovane parroco e come tale spesso mi trovo a toccare l'esperienza drammatica della morte anche violenta, improvvisa, specie quando riguarda i bambini. Spesso mi sono misurato con la domanda "Dov'era Dio in questa vicenda?". E ho cercato risposte ….
Forse la domanda sul "Dio dov'era" richiede che ci confrontiamo a fondo su quale idea di Dio abbiamo. Forse la nostra idea un po' troppo onnipotente secondo un modello umano è distante dalla Sua vera realtà, forse il crocifisso segnala un altro percorso, non so, la domanda resta … ».


Partendo da questo terribile evento e dalle riflessioni di Scalfari e di Don Sambuceti cerco anche io di misurarmi con questa drammatica domanda. A mio avviso non si può dare una risposta ad una simile domanda per il semplice fatto che la risposta non c’è, e la risposta non c’è perché la domanda sul “Dio dov’era” è sbagliata in partenza e non può essere posta.

Dio non interviene direttamente sul destino degli uomini. Non esiste un Supremo ente personale alla guida del mondo da cui dipendono i destini d’ogni uomo e d’ogni cosa; se cosi fosse l’uomo sarebbe privato della sua libertà.

Vito Mancuso nel libro “L’anima ed il suo destino” scrive:
“se fosse il Dio personale a guidare il mondo, io non potrei accettarlo. Se invece si pensa che il mondo abbia una sua logica intrinseca di tipo impersonale (che io definisco Principio Ordinatore) la quale procede in avanti senza curarsi dei singoli, e che il motivo di ciò sta nel fatto che il Dio personale ha voluto così, quale unica condizione indispensabile per la nascita della libertà, allora la coscienza, per lo meno la mia, diviene in grado di accettare il mondo e la sua logica …”

il Principio Ordinatore impersonale è la logica, lo spirito che ordina ed opera nella organizzazione del mondo ed agisce su tutte le cose. Tale Principio produce la crescita dell’ordine e della complessità secondo un processo evolutivo che non si prende cura del destino dei singoli e molto spesso causa disgrazie e dolore.

Il Principio Ordinatore agisce nell’ambito dello spazio e del tempo; esso è la causa di tutti i fenomeni a cui l’uomo su questo mondo è assoggettato. Esso determina il contesto in cui l’uomo lotta per sopravvivere, armato della forza della sua mente razionale, della sua anima e della sua libertà.

Sono di questo mondo i terremoti, le tempeste, le fiamme, le malattie, i delitti e tanti altri fenomeni che causano disgrazie e morte ed uccidono anche gli innocenti! È una realtà che l’uomo deve accettare così come accetta il giorno e la notte, la vita e la morte. Rivolgersi a Dio, chiedendo a lui di intervenire a nostro favore per cambiare o scongiurare gli eventi è fondamentalmente sbagliato. Questa affermazione è per molti inaccettabile, ma quanti uomini si sono rivolti a Dio ed hanno gridato:

Quante volte ti ho pregato Signore d’intervenire per aiutarmi, per salvare una vita innocente, per porre fine alle mie sofferenza? Ma tu non l’hai fatto Signore!
Quante volte ti ho chiesto Signore perché non fai niente per evitare il male, le ingiustizie, le malattie? Ma tu non mi hai risposto Signore!


Si deve capire che non esiste un Dio onnipotente alla guida del mondo. Si deve capire che non si può ed è inutile chiedere a Dio d’intervenire per venirci in aiuto. Dio non lo farà mai; non l’ha fatto nemmeno per suo figlio Gesù Cristo sulla croce. L’uomo deve pagare il prezzo della sua libertà e deve prendere in mano il proprio destino, lottando con tutte le sue forze per conseguire, da solo, la sua Salvezza; qualunque essa sia!


Sandro

1 comment:

  1. Questa e' sicuramente la domanda chiave per l'uomo, la cui risposta svelerebbe un 'trucco' che cerchiamo da sempre. Pero' sembra che una risposta 'facile' non esista. 'Facile' significherebbe 'senza soffrire', quindi a misura d'uomo, in linea con la 'ricerca della felicità', che tutto agognamo, chi in un modo, chi nell'altro. Io sono rimasto colpito ad un certo punto da una rivelazione : Dio ci ha dato questo mondo , la vita, e ci ha regalato il 'libero arbitrio'. Non ci ha mai costretto ha sceglierlo. Ci ha dato il potere di decidere se seguirlo o meno. E ci ha dato un esempio, Suo Figlio, ed un sacrificio, ancora Suo Figlio. Ogni tanto, quando le domande si fanno piu' insistenti, e la curiosità e' incontenibile vado a 'spulciare' le riflessioni espresse da Giovanni Paolo II, tramite il giornalista Vittorio Messori, nel libro 'Non abbiate paura'. Anche questa domanda viene affrontata da questo grande Papa 'perchè si permette tanto male ?'. Siamo in periodo pre-pasquale. Il Sacrificio di Cristo viene ricordato per tutti. Ecco un passo del libro, che secondo me riassume il pensiero che dovremmo avere sempre in un angolo della coscienza : (citazione) "..L'eloquenza definitiva del Venerdì Santo e' la seguente: uomo, tu che giudichi Dio, che Gli ordini di giustificarsi davanti al tuo tribunale, pensa a te stesso, sen non sia tu il risponsabile della morte di questo Condannato, se il giudizio su Dio non sia in realtà il giudizio su te' stesso. Rifletti se questo giudizio e il suo esito - la Croce e poi la Resurrezione - non rimangano per te l'unica via per la salvezza...". Stranamente c'e' una relazione quasi cospirativa tra il mistero della fede e dell'amore e la dotazione intellettiva che sperimentiamo in questa vita. Non possiamo decidere che gli altri non soffrano, ma possiamo decidere di smetterla di procurare il male agli altri.

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