Tuesday, August 16, 2016

REALTÀ DEL MONDO (Fides 5)

Di fronte a questo mondo dominato dal caos e dal logos l’essere ne cerca il senso perché ha il disperato bisogno di dare un senso alla propria vita.  Nel testo che segue si sostiene che è necessario cercarlo in se stessi questo senso, senza perdere mai la speranza che il fine ultimo di questo mondo sia il bene e che il nostro essere impastato di caos e logos, per libera scelta, in una lotta drammatica, riesca a dare un senso al mondo ed alla propria vita. Viene alimentata la speranza che l’ideale del bene e dell’amore sia l’indicazione di un più alto livello dell’essere tradizionalmente chiamato Dio.

Senso del Mondo
Il mondo. Guardarlo a partire dal costo richiesto per la sua costruzione. C’è una immensa fatica in tutte le cose, un abisso di sofferenza, uno spreco infinito. Il mondo. Guardarlo a partire dal sangue versato per il suo progredire, da quel dolore innocente … e tuttavia amarlo. (PP.15)

Non perdere la speranza che la vita del mondo abbia un senso e che questo senso sia il bene e l’amore che ne consegue. Disporsi onestamente a ricercarli, questo senso, questo bene e questo amore, anzitutto, scavando dentro di se, senza cessare mai di coltivare la speranza che l’ideale del bene e della giustizia sia l’indicazione di un più alto livello dell’essere, non sottoposto alla corrosione del tempo, un livello dell’essere che trascende l’ambiguità di questo mondo e che tradizionalmente è denominato Dio, e che esprime l’intuizione di una realtà Primaria dove l’essere ed il bene finalmente coincidano. (PP.19)

Che relazione c’è tra l’amore, in quanto passione suprema dell’uomo ed essenza di Dio che crea, e la struttura concreta di questo mondo? Quando si vive nell’amore ci si unisce e si compie la logica del mondo, oppure la si avversa e la si nega? La mia risposta è che l’amore umano riproduca e porti a compimento la logica del mondo. (PP.23)

Esiste un senso definitivo dell’uomo e del mondo, all’uomo liberamente offerto. È possibile l’eliminazione di ogni alienazione. La storia del mondo non si esaurisce, come pensa Nietzsche, in un perpetuo ritorno all’eguale, né d’altra parte finisce in un vuoto assurdo. No, il futuro è Dio, e perciò alla fine sta il compimento. (EC.245)

Caos – Logos nel mondo
Pensato nella prospettiva del caos il mondo viene dichiarato insignificante ed un grido di orrore per la sua crudeltà: è questa l’esperienza vitale che sottostà alla posizione del caos quale principio primo dell’essere. (PP.60)

… una visione del mondo all’insegna del principio-caos, con il dramma e la lotta che esso impone per portare l’ordine e l’organizzazione necessari alla vita (PP.62)

La questione decisiva comunque rimane impostata: a segnare l’origine e il destino ultimo dell’energia che noi siamo è l’entropia, cioè il disordine, come sostiene il principio-caos, oppure è l’ordine, ovvero l’entropia negativa come sostiene il principio-logos? (PP.68)

La regola prima del reale non è la chiarezza del logos, l’ordine, il legame costruttivo, la relazione stabile ed armoniosa; la regola prima del reale è il caos, l’assenza di relazioni stabili ed armoniose. (PP.66)

L’essere imperfetto è posto originariamente come imperfetto e incompiuto, e ciò al fine di far scaturire da esso la libertà. Il caos, in altri termini, è la condizione, il seme della libertà. (PP.241)

Il caos non dualisticamente opposto rispetto all’essere […] ma una caratteristica intrinseca della natura creata, la quale è strutturalmente Logos+caos e perciò permanentemente in cammino, in progresso. (PP.243)

L’attestazione del caos quale elemento originario, e non invece, come sostiene erroneamente la dottrina cattolica ufficiale, quale frutto del peccato. (PP.246)

Nel mondo aumenta il disordine, e contestualmente aumenta anche l’ordine. L’ordine e il disordine sono due dinamiche contrapposte ma entrambe vere. (PP.382)
Aumenta l’ordine ma aumenta anche il disordine (e proprio per questo diventa sempre più difficile vivere). (PP.383)

L’azione, il dramma, è esattamente ciò che scaturisce dall’incontro tra logos e caos. Se prevalesse una delle due dimensioni non ci sarebbe azione. L’azione, cioè la lotta del logos contro il caos, a mio avviso dimostra che il nostro orizzonte finale è il logos, ovvero l’armonia del bene. Tutta l’azione umana nella sua più alta significatività è lotta contro il caos. (PP.96-97)

Guardare il Mondo
Quale è il punto di vista più idoneo da cui guardare il mondo? S’intravedono due possibilità, emerse dalla ricerca spirituale degli uomini alle prese con il senso dell’esistenza:
·    Guardare il mondo dal punto di vista fisico
·    Guardare il mondo dal punto di vista morale

Il punto di vista Fisico
Guardando il mondo dal punto di vista fisico si giunge a concepire l’essere, e l’io, a tutti gli effetti un frammento del mondo, una goccia d’acqua dell’immenso mare della vita. (PP.98)

I grandi sistemi a favore della razionalità del mondo, di cui Aristotele ed Hegel sono i campioni, assumono come punto di vista il mondo stesso, e ad esso sacrificano la sorte del singolo. (AD.80)

Il punto di vista che considera il mondo come organismo naturale si cura poco delle ingiustizie, giudicate manifestazioni dell’unico essere, tutte legittime per il fatto di essere reali.
[…] il flusso impersonale della natura, del tutto priva di preoccupazioni etiche.
[…] la libertà che guarda il mondo nella sua prospettiva fisica non si ribella, aderisce. (PP.105)

Il punto di vista Morale
Le più grandi filosofie generate da questa prospettiva sono i dualismi di Platone e di Kant. Il punto di vista morale, della libertà che ha fame e sete di giustizia, desideri di pace e di uguaglianza, guarda il mondo e non si ritrova a casa, si percepisce in esilio, e da qui proietta il suo vero sé nell’alto dei cieli. (PP.104)

Il punto divista che considera il mondo come occasione per l’esercizio del bene e della giustizia si cura poco della logica e della sua necessità […] e non può cessare di pensare alla sofferenza degli innocenti […]  La libertà che guarda il mondo nella sua prospettiva morale non cesserà mai di protestare e non si arrenderà mai. (PP.106)

Bilancio
Che questa dicotomia sia reale non ci sono dubbi.
Vedendo i pro ed i contro di una parte e dell’altra, io vado alla ricerca della possibilità di conciliare la logica del mondo fisico con la sapienza del mondo morale e intravedo tale possibilità nella prospettiva evolutiva, la quale considera il mondo come processo ininterrotto per nulla lineare, ma complessivamente orientato verso una crescente organizzazione. (PP.107)

Il sistema mondo è un sistema aperto non solo alla discesa della luce solare che è essenziale alla vita su questo mondo. Non a caso gli egizi vedevano nel sole una divinità. Ma il sistema mondo è aperto anche ad un altro tipo di luce non materiale ma spirituale che suscita passione eros, passione, desiderio di servire la vita al di la di ogni considerazione di calcolo egoista, e fa mettere al mondo i figli e li fa allevare e soffrire per essi. Questa luce spirituale si percepisce come amore che illumina questo mondo, e per questo Dio c’è in questo mondo, bisogna saperlo vedere, percepire, farlo vivere. La presenza di Dio nel mondo è la presenza dell’amore. (Riflessione di Sandro B.)

La precisione matematica e ingegneristica con cui opera la natura si accosta al caso beffardo degli errori di trascrizione delle malattie genetiche; lo splendore del logos umano che genera ospedali e università convive con il terrore di Auschwitz e dell’Arcipelago Gulag. C’è un ordine che produce bellezza e vita, e un disordine che da cui provengono deformità e morte. (PP.165)




 Riferimenti:
Questo articolo è il n. 5 della serie “Fides” che partendo dalla teologia di Vito Mancuso cerca di arrivare ad una visione di fede. Di aiuto a questo mio lavoro sono stati anche i libri di Hans Küng e di Vittorio Messori.

“L’Anima e il suo Destino” di Vito Mancuso - Raffaello Cortina Editore 2007
(AD.x) = Anima e il suo Destino. Pagina

“Il Principio Passione” di Vito Mancuso    - Garzanti Editore 2013
(PP.x) = Principio Passione. Pagina

“Essere Cristiani” di Hans Küng - Oscar Mondadori 1980
(EC.x) = Essere Cristiani. Pagina

A cura di:
Sandro B.
15.08.2016

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