Saturday, March 14, 2020

ASSOLUZIONE PER NORBERT VALLEY

Il 12 marzo 2020 il Tribunale di polizia di La Chaux-de-Fonds (NE) ha assolto il Pastore Norbert Valley della chiesa evangelica Freikirke in Le Locle, Cantone di Neuchâtel dall’accusa di aver facilitato il soggiorno illegale di Josef, un richiedente d’asilo di 34 anni del Togo, a cui l‘asilo era stato negato.

Nel 2018 in prima istanza, la Procura del Cantone di Neuchâtel aveva giudicato il pastore Valley colpevole di aver violato la «Legge per gli stranieri e l’integrazione» vigente in Svizzera e l’aveva condannato ad una pena pecuniaria di 1000 Franchi svizzeri ed all’inscrizione nei registri della polizia.

 Il pastore Valley, noto per il suo impegno sociale nel cantone di Neuchâtel, non ha accettato il verdetto ed ha fatto ricorso, affermando che la condanna era in totale conflitto con la sua coscienza e la sua missione pastorale.

Il ricorso del pastore Walley è andato a buon fine. Il giudice ha constatato che tra il 2016 ed il 2017 il pastore Valley si è limitato a prestato aiuto, offrendo ricovero e dei pasti a Josef solo sporadicamente, facendo ricorso alla sola disponibilità della chiesa.

La sentenza di assoluzione è stata accolta da rappresentanti della chiesa e da attivisti per i diritti civili, presenti nella sala del tribunale, con entusiasmo e gioia. A questi sentimenti si associano tutte le persone che cercano di condurre la loro vita all’insegna dell’umanità e della carità.

Il caso di Norbert Valley ha comunque messo in luce la necessità di rivedere l’ordinamento giuridico svizzero a riguardo della «Legge per gli stranieri e l’integrazione» (articolo 116) ritenuta da molti troppo rigida e in contrasto con i principi umanitari che la Svizzera dichiara di voler rappresentare.

Sandro B.
14.03.2020

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