Tuesday, September 6, 2016

IL MIO ASSOLUTO, IL MIO DIO (Fides 9)

L’universo è la dimensione più grande che conosciamo, osservando le stelle si percepisce qualcosa di superiore, eppure io non riesco a credere che da qualche parte del firmamento esista un Dio personale.

Dove allora cercare Dio? Io credo che si debba fare il tentativo di cercarlo in questo mondo e più precisamente partendo dalle creature più evolute che lo abitano, l’essere umano. Ma ogni tentativo di trovare Dio con l’intelligenza fallisce! Il tentativo va invece fatto partendo dai valori spirituali che gli uomini sono in grado, in determinate circostanze, di esprimere. “L’uomo sente Dio tramite il cuore”. Tramite i sentimenti e la passione si riesce a valicare i propri limiti ed a portarsi in uno stato in cui si percepisce e si materializza il trascendente.  Partendo dalla piccola scintilla di luce, deposta nei nostri cuori, esercitando le virtù del bene e dell’amore si concretizza e si da vita alla Realtà primaria, per molti identificata come Dio. Si materializza Dio nel mondo, dove lo troviamo, non nel cielo e nell’universo, ma bensì qui con noi.

Io credo inoltre che Dio si renda visibile nel mondo attraverso la creazione continua, ogni volta che in questo mondo nasce una nuova vita si ripete un miracolo. Questa è la Natura naturante di Spinoza.

(Sandro B.)

Il DIO in cui io credo
Ognuno al cospetto della propria coscienza si chieda attorno a quale centro di gravità, quale è la forza che suscita e attrae le sue energie, in base a quali obiettivi struttura la sua vita, qual’ è l’ideale che dà forma alle sue giornate e di conseguenza alla sua personalità e rispondendo scoprirà chi è o cos’è il suo Dio. (ID.390)

Il mio assoluto non è Dio, inteso come “essere perfettissimo creatore e Signore” del tutto distinto dal mondo e da me, non è neppure Gesù Cristo. Il mio assoluto, il mio Dio, ciò che presiede alla mia vita, non è nulla esterno a me. Il mio assoluto è il bene, l’idea e la pratica del bene. L’idea regolatrice su cui edificare la mia vita. (ID.173)

Credendo in Dio io non credo all’esistenza di un ente separato da qualche parte la in alto; credo piuttosto a una dimensione dell’essere più profonda di ciò che appare in superficie, una dimensione invisibile agli occhi ma essenziale al cuore. (ID.399)

Secondo Kant Dio è il bene, la realtà sussistente del bene, “die Idee des guten Prinzip”. (ID.178)

Io credo in Dio perché intuisco che l’ideale del bene e della giustizia che si muove dentro di me non è solo un sentimento soggettivo, una pia illusione, ma la verità ultima della logica del mondo. (ID.395)

Credere nell’esistenza di Dio per me significa porre l’amore quale respiro dell’essere. (ID.x)

Io penso a Dio come ad una casa, non come un punto isolato più in alto, ma come la dimora del livello più raffinato dell’essere-energia che chiamiamo spirito, perché è quando arriviamo lì che “in lui viviamo, ci muoviamo ed esistiamo”. (ID.398)

Esistenza e natura di Dio
Spinoza è un filosofo che dice: „Dio è diverso”. Affermando che Dio e natura coincidono, sostiene che la natura è divina, il mondo è divino, e che anche noi, in quanto frammento del mondo, siamo divini non dice che Dio non c’è, ma che è dentro il mondo, dentro ogni cosa del mondo.
E scrive: “Dio è per me, per usare un’espressione tradizionale, la causa immanente … di tutte le cose”. E poi:” Tutte le cose, dico, in accordo con Paolo, sono in Dio e si muovono in Dio”. Il filosofo si riferisce al discorso di san Paolo all’areopago di Atene, precisamente al passo in cui l’apostolo afferma di Dio: “In lui infatti viviamo, ci muoviamo ed esistiamo”, e cita un detto dello stoico Cleante: “Perché di lui stirpe siamo noi” (At 17,28). Si tratta della medesima idea di Spinosa, cioè che noi siamo uno degli infiniti modi dell’unica sostanza divina e quindi “sua stirpe”, suoi prodotti, “suoi figli” si dice nel linguaggio cristiano a me caro. (DD.213)

Tuttavia non si deve ritenere che Spinosa sostenga l’identità di Dio e natura. Spinosa parla di una Natura naturante intendendo il fondo primordiale dell’essere, ciò che fa nascere ed apparire tutte le cose, noi compresi.

La Natura naturante intesa come motore della vita che in se stessa è energia vitale. È in atto un evento senza fine, è in corso un processo eterno, e noi ne siamo dentro. Questa nascita continua dell’essere è l’immenso mistero che ci contiene e che il concetto di Natura naturante designa.
Spinoza, Dio dentro il mondo si, ma identificato con il mondo, no (Sandro B.)

Dio è spirito, solo pensandolo così si può intravedere in che senso Dio sia in ogni cosa, e soprattutto dentro di noi, secondo le meravigliose parole che Agostino gli rivolge: “Tu eri dentro di me più del mio intimo” (III,6,11). (DD.217)

Il fenomeno fisico che si porta al pensiero dicendo Dio è l’apparire alla nostra coscienza, e forse prima ancora al nostro sentimento, del senso complessivo della vita come giustizia, verità, bene. Credendo in Dio si crede che l’ultima dimensione dell’essere siano questi valori, e non i loro contrari. Credere in Dio significa ritenere che il bene è più forte del male, l’essere del nulla, l’amore dell’indifferenza. (DD.220)




Riferimenti:
Questo articolo è il n. 9 della serie “Fides” che partendo dalla teologia di Vito Mancuso cerca di arrivare ad una visione di fede. Di aiuto a questo mio lavoro sono stati anche i libri di Hans Küng e di Vittorio Messori.

“Io e Dio” di Vito Mancuso – Garzanti 2011
(ID.x) = Io e Dio. Pagina

“Disputa su Dio e dintorni” Vito Mancuso – Corrado Augias - Mondadori Editore 2011
(DD.x) = Disputa su Dio e dintorni. Pagina

A cura di:
Sandro B.
06.09.2016

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